Bonsoir monsieur Thiébat, bonsoir
Vorrei provare un po' ce soir
A vedere il mondo con i tuoi occhiali
Portami nei bar ed a quelli strani
Fa veder un po' cosa c'è lì che qui non c'è
Bonsoir monsieur Thiébat, ça va?
Quanti randagi questa notte in città
Quanti figli spersi e le loro madri
Chiudono i portoni, chiudon con le chiavi
Sembrano fantasmi e sono reali
Lo sai monsieur Thiébat, com'è?
Non è per niente male il tuo fai da te
Di canzoni e storie, di risate e vino
Di bestemmie e rabbia e scherzi del destino
Che l'importante in fondo resta far mattino
E poi monsieur Thiébat, di noi
Questa città dirà coi suoi avvoltoi
Gente avvinazzata, poveri sbandati
Rabadan da poco, solo disgraziati
Simili ai giullari, ai dimenticati
Però monsieur Thiébat, però
Loro non lo sapranno, però io lo so
Quel che conta in fondo, quello che rimane
Quello che lasciamo ai figli e conta più del pane
È la traccia di un sentiero che porta alla libertà
Au revoir monsieur Thiébat, merci
Peccato tu non sia più qui
Con la tua chitarra con i tui occhiali
A sputare al mondo ed ai generali
Ad illuminare un po' questi nostri cuori