Lascia intatta la mia faccia
In una foto almeno in un ricordo solo ma vero
Lascia cadere in una goccia il rimmel nella pioggia
Di lacrime e veleno è pieno il mondo, di già.
Resta, colpevole e distratta,
come se fosse un altra
la bocca sul tuo seno, pieno.
Resta che l'alba arriva ora
ma non ho fame ancora
di nuvole e sereno, è pieno il giorno
Si sa, ma tremo intanto
Chissà perché.
E la sindrome dell'acquilone è bello se distante
che chi lascia non rimpiange
perché si fa sempre in tempo a volgere lo sguardo prima che si schianti al suolo,
Era mio quel suono.
Mangiare quel che mangiano i tuoi gatti,
con l'orgoglio della tua parola data,
non avere più contatti,
perché il peso del rimorso può sembrare più leggero del morso della fame
Ma non per te
Tu che non disdegni neanche di sdraiarti su di un campo e vedere la bellezza dei tralicci che dal basso sembrano tagliare il cielo in tante strisce di quel nero bianco smog particolato
Di questa fottuta città
Sorridendo a denti stretti respiro
Masticando in incisivi come se polveri sottili,
Onde corte più invisibili dei moti del tuo cuore
A-mo-re.
A-mo-re.
Lascia le tue mani nella pioggia
Resta così immobile nell'alba.
Lascia le tue mani nella pioggia
Resta così immobile nell'alba.