Messaggio dalla luna:
«Qui non succede niente
e tu mi mandi foto ritoccate
di tutta quella gente»
È una generazione
che non scendo da qui,
non si incontra nessuno in giro
e poi non piove mai.
Ma voglio dirti che non è naturale
spiarmi dentro a quel cannocchiale.
Molla l'ossessione,
prendi l'occasione
e sali da me.
Vieni qua, volgarità,
è quello che si vede da qua.
Disparità e orgoglio,
che cosa me ne importa
se il tempo se ne va?
Nessuno,
non si muove mai niente,
però ti dico che è una meraviglia
il silenzio che si sente.
Lascia le emozioni,
prendi l'ascensore,
vieni da me.
Ancora un ballo bello
e poi ti vengo a prendere giù.
Mi hai dato qualche cosa
che certo, non scordo più.
Come vanno le cose laggiù?
È tutto fumo negli occhi, sì o no?
Sarà quello che vuoi,
credo a quello che vuoi,
basterà che mi tocchi.
Sei al posto d'onore
e non farmi dire di più.
Qui non vedo nessuno,
nessuno che mi piace.
Nemmeno per un gioco veloce
una gioia fugace.
E penso che di nuovo
devo accontentarmi di te, di te, di te.
Una regola d'oro:
non piangere, tesoro,
se la torta nuziale
in un momento speciale
è finita giù per le scale.
Fra le mie braccia
come una faccia
la vita si può truccare.
Messaggio dalla luna:
«Non c'è nemmeno il vento
ma ti dico che è proprio grande
il silenzio che sento»
Lascia andare quell'ascensore,
molla anche me.
Ti dico: «Lascia andare quell'ascensore,
lascia anche me, sì»