Matto è qui in città.
Che sporche cose fa!
Ah, tutta la notte a bere
e all'alba qualcuno inciamperà
nel matto che abbraccerà
l'asfalto di città.
Brutto, brutto affare
che la pioggia sistemerà.
Matto è qui in città.
E adesso che farà?
Ah, tutta la notte a bere,
qualcuno a casa non tornerà.
Sospetto ma lui sarà
in mezzo alla città,
ah, faccia in giù
che il tram a quell'ora non passa più.
Ma uno così che fa,
che aspetterà?
Forse una donna ce l'ha,
e allora perché non ci sta?
Ma è matto, ah, già!
E adesso cosa si fa?
Lui non sa
che cosa vuol dire «È ancora notte».
Notte, paura,
notte, niente è sicuro,
notte, sonno leggero,
rumore che salta al cuore.
Ma è solo un gatto,
signore, dorme ancora due ore.
Ciò di cui ha paura,
può essere tutto, non certo un gatto.
E lui è là
in mezzo a questa città,
ah, faccia in giù,
ubriaco che non si regge più.
Notte, notte, fantasia,
paura e malattia,
castelli di fortuna e di malinconia.
Notte, un numero vincente,
un whisky che non sa di niente
con una che non va.
Notte, paura,
notte, niente è sicuro,
notte, sonno leggero,
rumore che salta al cuore.
Ma è solo un gatto,
signore, notte, freddo sudore,
brutto tiro davvero
pensare che il cielo fuori
è quasi chiaro già,
meravigliosa città
e lui è là
che abbraccia il cielo a stento,
abbraccia il mondo che sente
attraversagli la mente,
fa una smorfia ridendo
al primo tram che sta partendo.
Notte, notte, fantasia,
paura e malattia,
castelli di fortuna e di malinconia.
Notte, un numero vincente,
un whisky che non sa di niente
con una che non va.
Matto!