Mascalzone, che bello che eri
Con quegli occhi neri
La fronte alta e quel sorriso impertinente
Così, tanto per sembrare intelligente
Mascalzone, mascalzone
Che mi hai stracciato come un giornalino
Mentre sognavo di viverti a fianco
Non mi accorgevo di morirti vicino
Io che l’amore non l’avevo fatto mai
Ma non è questo il dolore
Che una vergine in più o in meno, cosa vuoi
Non è la colpa peggiore
Per me, per te, per quelli come noi
Che hanno segnato il destino
Di addormentarsi con qualcuno al fianco e poi
Ritrovarlo al mattino
Mascalzone assassino
Tu nemmeno lo sai
Mascalzone assassino
Tutto il male che hai fatto
Mascalzone, che nei miei pensieri
Sembra appena ieri
Che ti ascoltavo parlare incantata
E ti annodavo la cravatta slacciata
Mascalzone, mascalzone
Che mi hai tagliato in due come una mela
Con la ferocia di un gatto che gioca
Sulla mia schiena con la pelle d’oca
Io che l’amore non l’avevo fatto mai
Solo sentito parlare
Che nei discorsi è tutto facile però
Dopo bisogna imparare
Ed io lo so com’è con uno come te
Quando ti passa vicino
Che ti sorride con il viso d’uomo e poi
Te lo ritrovi Arlecchino
Mascalzone assassino
Tu nemmeno lo sai
Mascalzone assassino
Tutto il male che hai fatto
E che fai
Mascalzone, che bello che eri
Con quegli occhi neri
Che mi hai travolto come un fiume in piena
Ma avevo vent’anni e forse ne valeva la pena