Io non sto fra i libri e le bandiere,
fra le pecore in processione,
chi ha la faccia come il sedere
ed in tasca una soluzione,
con chi ci predica la morale
e chi decide cosa è normale, normale.
Al diavolo i buoni di professione
e chi dice: «Resta al tuo posto!»,
ché la mia unica vocazione
è essere solo un cane sciolto.
Scelgo da me dove voglio stare
e tu continua pure a sbagliare.
Le vostre regole truccate,
le verità già masticate,
vita da favola, sì, ma vuoi in cambio l'anima!
E non bussare alla mia porta perché
non mi farò trovare
ora e sempre.
Niente potrà farmi più male
finalmente!
E non sto con chi ha smesso di pensare,
con chi dice: «Non mi lamento»
e ha paura anche solo a immaginare
di sfidare i mulini a vento,
con chi ripete: «Piccola mia,
beata te che mangi pane e utopia»
Io non seguo le regole del branco
al guinzaglio una vita intera.
Io l'ho già visto quello sguardo,
gli occhi di cane alla catena
e a comando scodinzolare
e alla luna, alla luna abbaiare.
E le coscienze immacolate,
i vostri sogni a puntate,
mi dai una favola, sì, ma vuoi in cambio l'anima!
E non bussare alla mia porta perché
non mi farò trovare
ora e sempre.
Niente potrà farmi più male
finalmente!
Sono il vento che s'alza,
nessuna appartenenza,
sono il pensiero randagio,
dolcezza, rabbia, disobbedienza.
Sono la nave già partita,
guerra da disertare,
pronta ad urlare
la sola regola che c'è.
LiBerté! (×3)
Non mi farò trovare
ora e sempre.
Niente potrà farmi più male
finalmente!
Niente potrà farmi più male
finalmente!
LiBerté!