Quando vado dalla fiorista
compro solo dei lillà...
Se la mia canzone suona triste
è perché l'amore non è più là.
Siccome ero, per così dire,
innamorato di quei fiori,
sono entrato dalla porta,
dalla porta dei lillà.
Di lillà non ce n'erano affatto,
di lillà non ce n'erano,
erano morti tutti in guerra,
passati dalla vita alla morte.
Mi sono imbattuto in una bella
che fioriva là,
ho voluto instillare in lei
il mio amore per i lillà.
Ho segnato con una croce bianca
il giorno che ci involammo
trattenendoci a un ramo,
a un ramo di lillà.
Povero amore, tieni la barra,
il tempo sta per passare di là,
e il tempo è un barbaro
del genere di Attila.
Nei cuori dove passa il suo cavallo
l'amore non nasce più,1
ai quattro angoli dello spazio
fa il deserto sotto i suoi passi.
Allora il nostro amore è morto,
involato nell'aldilà,
lasciandomi la chiave sotto la porta,
sotto la porta dei lillà.
La capinera delle domeniche,
quella che mi dava il la,
si è posata su altri rami,
altri rami di lillà.
Quando vado dalla fiorista
compro solo dei lillà...
Se la mia canzone suona triste
è perché l'amore non è più là.
1. Il cavallo del tempo è come quello di Attila, cui è attribuita la frase: "Dove passa il mio cavallo non nasce più l'erba".