Due zingari, senza tregua,
raspano le loro chitarre,
rianimando dalle profondità della notte
tutti i miei ricordi;
senza sapere che si agita in me
un’onda di angoscia
fanno rinascere sotto le loro dita
la mia folle gioventù.
La la la eh!
Dai, ancora, ancora una volta! E poi un’altra
ancora, tante volte, ancora, ancora!
Suonate gitani, suonate per me
con il vostro ardore
per coprire la voce
che dice alla mia anima:
Stai male? Sei malato?
Ti fa male la testa?
Bevi un po 'meno oggi,
berrai di più domani
e ancora di più dopodomani…
Dai, ancora, ancora una volta!
E poi un’altra ancora,
tante volte, ancora, ancora!
Voglio ridere, voglio cantare
e ubriacare il mio dolore
per dimenticare il passato
che mi porto dietro.
Dai, portatemi del vino forte
Perché il vino rende liberi.
Oh, versate, versatemene ancora
così mi ubriaco!
Dai, ancora, ancora una volta!
E poi un’altra ancora,
tante volte, ancora, ancora!
Due chitarre che gettano nei miei pensieri
una tempesta immensa
mi spiegano la vanità
della nostra esistenza.
Cosa viviamo a fare? Perché viviamo?
Qual è la ragion d'essere?
Tu oggi sei vivo, domani sarai morto
e ancora di più dopodomani!
Dai, ancora, ancora una volta!
E poi un’altra ancora,
tante volte, ancora, ancora!
Quando sarò ubriaco
debole e patetico
e vedrete il mio corpo
rotolare sotto il tavolo, allora ..
Allora potrete smetterla
di suonare i vostri canti .
Ma nel frattempo, suonate,
suonate, ve lo ordino!!!
La la la eh!
Dai, ancora, ancora una volta! E poi un’altra
ancora, tante volte, ancora, ancora!(x3)