I bifolchi scorrazzano fino in città,
a cercar delle brave figlie di papà
e le pagano a peso d'oro,
pur di poter svezzarle loro.
Ma la verginità della fresca Lulù
(questi ricchi schifosi non piangano più)
se ne andrà via col primo arrivato,
povero sì, ma innamorato!
(ritornello)
Tu, bifolco, tu trasalisci e
ti rattristi, ti rattristi
che una bella, una bella così
la conquisti, la conquisti
uno ch'è meno ricco di te
e non riesci a spiegarti il perchè.
Le fanciulle che addestra l'alta società,
che han venduto a una fiera la verginità
se le portano a letto i bifolchi,
che amano solo i loro solchi.
Ma la verginità della dolce Lulù
(questi ricchi sfondati non piangano più)
non potranno ottenerla, è ben chiaro,
dandole in cambio del denaro.
(ritornello)
Tu, bifolco, te ne rattristi,
ti tormenti, ti tormenti.
Non accetti che una beltà così
si contenti, si contenti
di chi è meno ricco di te
e non riesci a capire perchè.
Le fanciulle che addestra l'alta società
ti promettono un fiore per l'eternità,
un po' come i fiori ornamentali
sopra le epigrafi tombali.
Ma il tuo fiore, Lulù, è il tuo cuore, Lulù,
e di amori già amati non sa viver più;
non è mai di uno stesso colore,
non sarà mai lo stesso fiore.
(ritornello)
Tu, bifolco, te ne rattristi
non ti aggrada, non ti aggrada
che una bella, una bella così
se ne vada, se ne vada
con chi è meno ricco di te
e stai lì, a domandarti perchè.
(ritornello)