Mio padre aveva una sogno comune
condiviso dalla sua generazione
la mascella al cortile parlava1
troppi morti lo hanno tradito
tutta gente che aveva capito.
E il bambino nel cortile sta giocando
tira sassi nel cielo e nel mare
ogni volta che colpisce una stella
chiude gli occhi e si mette a sognare
chiude gli occhi e si mette a volare.
E i cavalli a Salò sono morti di noia,2
a giocare col nero perdi sempre3
Mussolini ha scritto anche poesie
i poeti che strane creature
ogni volta che parlano è una truffa.
Ma mio padre è un ragazzo tranquillo
la mattina legge molti giornali
è convinto di avere delle idee
e suo figlio è una nave pirata
e suo figlio è una nave pirata.
E anche adesso è rimasta una scritta nera
sopra il muro davanti casa mia.
Dice che il movimento vincerà
il gran capo ha la faccia serena
la cravatta intonata alla camicia.
Ma il bambino nel cortile si è fermato
si è stancato di seguire aquiloni
si è seduto tra i ricordi vicini i rumori lontani
guarda il muro e si guarda le mani
guarda il muro e si guarda le mani
guarda il muro e si guarda le mani.
1. Riferimento a Benito Mussolini e alla sua mascella prominente, simbolo di virilità. Mussolini arringava la folla radunata a Piazza Venezia, a Roma, dal balcone del suo palazzo.2. Riferimento alla Repubblica di Salò, ultimo tentativo di resistenza del regime fascista contro gli Alleati nella seconda guerra mondiale.3. Riferimento al colore nero di uno dei due giocatori di scacchi (che gioca sempre per secondo, e quindi è svantaggiato), e al colore nero del fascismo e delle sue Camicie Nere.