A scuola, quando ero piccolo,
non avevo molti amici.
Avrei voluto chiamarmi Dupont,
avere gli occhi un po' più chiari.
Sognavo d'essere un bambino biondo.
Ce l'avevo un po' su con mio padre.
È vero, sono uno straniero,
me l'hanno detto abbastanza.
Ho i capelli corvini,
arrivo dal sud dell'Italia
e ho l'accento del mio paese.
Italiano fino dentro la pelle.
Sono rital1 e rimango tale
nelle parole e nei gesti.
Le vostre stagioni sono diventate le mie,
la mia musica è italiana.
Sono rital nelle mie collere,
nelle mie dolcezze e nelle mie preghiere.
Mantengo l'impronta della mia specie,
sono rital e rimango tale.
Arrivederci Roma!
Amo gli amanti di Verona,
gli spaghetti, il minestrone
e le ragazze di Napoli,
Torino, Roma e i tifosi
e la Gioconda di Da Vinci
che purtroppo si trova a Parigi.
I miei occhi slavati dalle piogge
dei nostri autunni e delle nostre notti
e dalle nostre brume silenziose.
Avevo l'animo del viaggiatore,
ma di scorciatoia in deviazione
ho sempre fatto andata e ritorno.
Sono rital e rimango tale
nelle parole e nei gesti.
Le vostre stagioni sono diventate le mie,
la mia musica è italiana.
Sono rital nelle mie collere,
nelle mie dolcezze e nelle mie preghiere.
Mantengo l'impronta della mia specie,
sono rital e rimango tale.
Arrivederci Roma!
La la la
È vero, sono uno straniero,
me l'hanno detto abbastanza.
Ho i capelli corvini.
Il mio nome è Barzotti
e ho l'accento del mio paese.
Italiano fino dentro la pelle.
Na na na
1. Termine dispregiativo per indicare gli italiani.