Confesso che mi sento un po’ a disagio
Come il camion stipato quando frena
E non riesco a salvarmi dal naufragio
Nei cieli rossi di Sampierdarena
Passano le bellissime di ieri
Passano sotto i portici, i vortici, di sempre
Tornavano da amanti parrucchieri
Nei sordi doposcuola di dicembre
Che i tuoi occhi ci avevano la molla
I tuoi occhi sui loro fianchi larghi
Il loro dolce autunno: una cipolla
Da sfogliare, a occhi chiusi, nei letarghi
Ma adesso, ti dirò, non sono in vena
Di fare l’orchestrina coi bicchieri
Mi vengon, col vento dei cantieri
Solo le rime di Sampierdarena
Che si baciano come fuori scuola
Che s’imboscano dentro a ogni portone
Che limonano in ogni mia parola
Che mi sloggiano dalla mia canzone...
Ma chi ce l’ha mai avuta ‘sta "canzone"
Se a scuola ci piegavano la schiena
Su poeti nazionali esportazione
Marci di "rime di Sampierdarena"