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Personaggi
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Il Conte di Almaviva - baritono
La Contessa di Almaviva -soprano
Susanna - soprano
Figaro - basso-baritono
Cherubino, paggio del Conte - mezzosoprano
Marcellina - mezzosoprano
Bartolo, medico di Siviglia - basso
Basilio, maestro di musica - tenore
Don Curzio, giudice - tenore
Barbarina - soprano
Antonio, giardiniere del Conte e zio di Susanna - basso
Due Donne
Coro di Contadini, di villanelle e di vari ordini di persone
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ATTO PRIMO
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Il castello del Conte Almaviva presso a Siviglia
(Una stanza mezzo smobiliata. Si vedono una
grande poltrona e una sedia. Figaro sta misurando
l'impiantito. Susanna allo specchio si sta mettendo
un cappellino.)
N° 1: Duettino
FIGARO
Cinque...dieci...venti...
trenta...trentasei...quarantatre...
SUSANNA
Ora sì, ch'io son contenta.
Sembra fatto inver per me.
FIGARO
Cinque...
SUSANNA
Guarda un po', mio caro Figaro...
FIGARO
dieci...
SUSANNA
guarda un po', mio caro Figaro.
FIGARO
venti...
SUSANNA
guarda un po'.
FIGARO
trenta...
SUSANNA
guarda un po',
guarda adesso il mio cappello!
FIGARO
trentasei...
SUSANNA
guarda adesso il mio cappello.
FIGARO
quarantatré...
SUSANNA
guarda un po', mio caro Figaro, ecc.
FIGARO
Sì, mio core, or è più bello,
sembra fatto inver per te.
SUSANNA
Guarda un po', ecc.
FIGARO
Sì, mio core, ecc.
SUSANNA
Ora sì ch'io son contenta, ecc.
FIGARO
Sì, mio core, ecc.
SUSANNA, FIGARO
Ah, il mattino alle nozze vicino,
SUSANNA
quant'è dolce al mio tenero sposo,
FIGARO
quant'è dolce al tuo tenero sposo,
SUSANNA, FIGARO
questo bel cappellino vezzoso
che Susanna ella stessa si fe', ecc.
SUSANNA
Cosa stai misurando,
caro il mio Figaretto?
FIGARO
Io guardo se quel letto
che ci destina il Conte
farà buona figura in questo loco.
SUSANNA
In questa stanza?
FIGARO
Certo, a noi la cede
generoso il padrone.
SUSANNA
Io per me te la dono.
FIGARO
E la ragione?
SUSANNA (toccandosi la fronte)
La ragione l'ho qui.
FIGARO (facendo lo stesso)
Perché non puoi
far che passi un po'qui ?
SUSANNA
Perché non voglio.
Sei tu mio servo, o no?
FIGARO
Ma non capisco
perché tanto ti spiaccia
la più comoda stanza del palazzo.
SUSANNA
Perché io son la Susanna e tu sei pazzo.
FIGARO
Grazie, non tanti elogi: guarda un poco
se potria meglio stare in altro loco.
N° 2: Dilettino
FIGARO
Se a caso Madama
la notte ti chiama,
dindin, in due passi
da quella puoi gir.
Vien poi l'occasione
che vuolmi il padrone,
dondon, in tre salti
Io vado a servir.
SUSANNA
Così se il mattino
il caro contino,
dindin, e ti manda
tre miglia lontan,
dindin, dondon, a mia porta
il diavol lo porta,
ed ecco in tre salti...
FIGARO
Susanna, pian, pian, ecc.
SUSANNA
ed ecco, in tre salti...dindin...dondon...
Ascolta!
FIGARO
Fa presto!
SUSANNA
Se udir brami il resto,
discaccia i sospetti, che torto mi fan.
FIGARO
Udir bramo il resto,
i dubbi, i sospetti gelare mi fan.
SUSANNA
Or bene, ascolta, e taci.
FIGARO
Parla, che c'è di nuovo?
SUSANNA
Il signor Conte
stanco d'andar cacciando le straniere
bellezze forestiere,
vuole ancor nel castello
ritentar la sua sorte,
né già di sua consorte, bada bene,
appetito gli viene.
FIGARO
E di chi dunque?
SUSANNA
Della tua Susannetta.
FIGARO
Di te?
SUSANNA
Di me medesma. Ed ha speranza
che al nobil suo progetto
utilissima sia tal vicinanza.
FIGARO
Bravo! Tiriamo avanti.
SUSANNA
Queste le grazie son, questa la cura
ch'egli prende di te, della tua sposa.
FIGARO
Oh, guarda un po'che carità pelosa!
SUSANNA
Chetati: or viene il meglio. Don Basilio,
mio maestro di canto e suo factotum
nel darmi la lezione
mi ripete ogni dì questa canzone.
FIGARO
Chi? Basilio? Oh birbante!
SUSANNA
E tu credevi
che fosse la mia dote
merto del tuo bel muso?
FIGARO
Me n'ero lusingato.
SUSANNA
Ei la destina
per ottener da me certe mezz'ore ...
che il diritto feudale ...
FIGARO
Come! ne'feudi suoi
non l'ha il Conte abolito?
SUSANNA
Ebben, ora è pentito; e par che tenda
riscattarlo da me.
FIGARO
Bravo! mi piace:
che caro signor Conte!
Ci vogliam divertir: trovato avete ...
(Si sente suonare un campanello.)
FIGARO
Chi suona? La Contessa.
SUSANNA
Addio, addio, addio, Figaro bello.
FIGARO
Coraggio, mio tesoro.
SUSANNA
E tu, cervello.
(parte)
FIGARO
(passeggiando con fuoco per la camera, e
fregandosi le mani)
Bravo, signor padrone! Ora incomincio
a capir il mistero . e a veder schietto
tutto il vostro progetto: a Londra, è vero?
Voi ministro, io corriero, e la Susanna ...
segreta ambasciatrice .
non sarà, non sarà, Figaro il dice.
N° 3: Cavatina
FIGARO
Se vuol ballare, signor contino,
il chitarrino le suonerò, sì,
se vuol venire nella mia scuola,
la capriola le insegnerò, sì.
Saprò, saprò, ma piano,
meglio ogni arcano
dissimulando scoprir potrò.
L'arte schermendo, l'arte adoprando,
di qua pungendo, di là scherzando,
tutte le macchine rovescerò.
Se vuol ballare, ecc.
(Parte. Entra il dottor Bartolo con Marcellina, un
contratto in mano.)
BARTOLO
Ed aspettaste il giorno
fissato alle sue nozze
per parlarmi di questo?
MARCELLINA
Io non mi perdo,
dottor mio, di coraggio:
per romper de'sponsali
più avanzati di questo
bastò spesso un pretesto, ed egli ha meco,
oltre questo contratto, certi impegni .
so io ... basta: or conviene
la Susanna atterrir; convien con arte
impuntigliarla a rifiutare il Conte.
Egli per vendicarsi
prenderà il mio partito
e Figaro così fia mio marito.
BARTOLO
(prende il contratto dalle mani di Marcellina)
Bene, io tutto farò: senza riserve.
tutto a me palesate.
(fra sé)
Avrei pur gusto
di dar per moglie la mia serva antica
a chi mi fece un dì rapir l'amica.
N° 4: Aria
BARTOLO
La vendetta, oh, la vendetta,
è un piacer serbato ai saggi,
l'obliar l'onte, gli oltraggi,
è bassezza, è ognor viltà.
Coll'astuzia...coll'arguzia,
col giudizio, col crterio
si potrebbe...il fatto è serio,
ma credete si farà.
Se tutto il codice dovessi volgere,
se tutto l'indice dovessi leggere,
con un equivoco, con un sinonimo,
qualche garbuglio si troverà.
Se tutto il codice, ecc.
Tutta Siviglia conosce Bartolo,
il birbo Figaro vinto sarà, ecc.
(Parte.)
MARCELLINA
Tutto ancor non ho perso:
mi resta la speranza.
(Entra Susanna, con una cuffia, un nastro ed un
vestito da donna.)
Ma Susanna si avanza: io vo'provarmi.
fingiam di non vederla.
(fra sé, forte)
E quella buona perla
la vorrebbe sposar!
SUSANNA (restando indietro, fra sé)
Di me favella.
MARCELLINA
Ma da Figaro alfine
non può meglio sperarsi:
l'ar gent fait tout.
SUSANNA (fra sé)
Che lingua! manco male
che ognun sa quanto vale.
MARCELLINA
Brava! questo è giudizio!
Con quegli occhi modesti,
con quell' aria pietosa,
e poi.
SUSANNA (fra sé)
Meglio è partir.
MARCELLINA
Che cara sposa!
(Susanna e Marcellina s'incontrano alla porta.)
N° 5: Duettino
MARCELLINA (fa una riverenza)
Via, resti servita,
madama brillante.
SUSANNA (fa una riverenza)
Non sono si ardita,
madama piccante.
MARCELLINA (fa una riverenza)
No, prima a lei tocca.
SUSANNA (fa una riverenza)
No, no, tocca a lei.
MARCELLINA (fa una riverenza)
No, prima a lei tocca.
SUSANNA (fa una riverenza)
No, no, tocca a lei.
MARCELLINA, SUSANNA (fanno una riverenza)
Io so i dover miei,
non fo inciviltà, ecc.
MARCELLINA (fa una riverenza)
La sposa novella!
SUSANNA (fa una riverenza)
La dama d'onore!
MARCELLINA (fa una riverenza)
Del conte la bella!
SUSANNA
Di Spagna l'amore!
MARCELLINA
I meriti...
SUSANNA
L'abito!
MARCELLINA
II posto...
SUSANNA
L'età...
MARCELLINA
Per Bacco, precipito
se ancor, se ancor resto qua.
SUSANNA
Sibilla decrepita,
da rider mi fa.
MARCELLINA (fa una riverenza)
Via resti servita, ecc.
SUSANNA (fa una riverenza)
Non sono si ardita, ecc.
MARCELLINA (fa una riverenza)
La sposa novella! ecc.
SUSANNA (fa una riverenza)
La dama d'onore! ecc.
(Marcellina parte furibonda.)
SUSANNA
Va là, vecchia pedante,
dottoressa arrogante!
Perché hai letto due libri,
e seccata Madama in gioventù .
(Mette il vestito sopra il seggiolone.)
CHERUBINO (entrando in fretta)
Susannetta, sei tu? .
SUSANNA
Son io, cosa volete?
CHERUBINO
Ah, cor mio, che accidente!
SUSANNA
Cor vostro! Cosa avvenne?
CHERUBINO
Il Conte ieri
perchè trovommi sol con Barbarina,
il congedo mi diede:
e se la Contessina,
la mia bella comare,
grazia non m'intercede, io vado via,
io non ti vedo più, Susanna mia!
SUSANNA
Non vedete più me! bravo! ma dunque
non più per la Contessa
segretamente il vostro cor sospira?
CHERUBINO
Ah, che troppo rispetto ella m'ispira!
Felice te che puoi
vederla quando vuoi!
Che la vesti al mattino,
che la sera la spogli, che le metti
gli spilloni, i merletti .
(con un sospiro)
Ah, se in tuo loco .
cos'hai li? dimmi un poco .
SUSANNA (imitandolo)
Ah il vago nastro, e la notturna cuffia
di comare sì bella ...
CHERUBINO
Deh, dammela, sorella,
dammela, per pietà.
(Cherubino toglie il nastro di mano a Susanna.)
SUSANNA
Presto, quel nastro.
(Susanna vuol riprenderglielo; egli si mette a girare
intorno al seggiolone.)
CHERUBINO
O caro, o bello, o fortunato nastro!
Io non tel renderò che con la vita.
(Bacia e ribacia il nastro.)
SUSANNA
(Seguita a corrergli dietro, ma poi si arresta
come fosse stanca.)
Cos'è quest insolenza?
CHERUBINO
Eh via, sta'cheta!
in ricompensa poi
questa mia canzonetta io ti vo'dare.
(Cava di tasca una canzone.)
SUSANNA
E che ne debbo fare?
CHERUBINO
Leggila alla padrona,
leggila tu medesma,
leggila a Barbarina, a Marcellina,
leggila ad ogni donna del palazzo.
SUSANNA
Povero Cherubino, siete voi pazzo?
N° 6: Aria
CHERUBINO
Non so più cosa son, cosa faccio,
or di foco, ora sono di ghiaccio,
ogni donna cangiar di colore,
ogni donna mi fa palpitar.
Solo ai nomi d'amor, di diletto,
mi si turba, mi s'altera il petto
e a parlare mi sforza d'amore
un desio ch'io non posso spiegar.
Non so più cosa son, ecc.
Parlo d'amor vegliando,
parlo d'amor sognando,
all'acqua, all'ombre, ai monti,
ai fiori, all'erbe, ai fonti,
all'eco, all'aria, ai venti,
che il suon de' vani accenti
portano via con sé.
Parlo d'amor vegliando, ecc.
E se non ho chi m'oda,
parlo d'amor con me.
(Cherubino vedendo il Conte da lontano, si
nasconde dietro una sedia.)
CONTE
Presto, sellatemi un cavallo!
CHERUBINO
Ah, son perduto!
SUSANNA
Che timor .
CONTE
Alla caccia!
SUSANNA
Il Conte!
(Cerca di mascherar Cherubino.)
Misera me!
CONTE (entrando)
Susanna, tu mi sembri
Agitata e confusa.
SUSANNA
Signor.io chiedo scusa.
ma.se mai.qui sorpresa.
per carità, partite.
CONTE
Un momento e ti lascio.
Odi.
(Si mette a sedere sulla sedia, prende Susanna per
mano: ella si distacca con forza.)
SUSANNA
Non odo nulla.
CONTE
Due parole. Tu sai
che ambasciatore a Londra
il re mi dichiarò; di condur meco
Figaro destinai.
SUSANNA
Signor, se osassi.
CONTE (alzandosi)
Parla, parla, mia cara, e con quel dritto
ch'oggi prendi su me finché tu vivi,
(con tenerezza, e tentando riprenderle la mano)
chiedi, imponi, prescrivi
SUSANNA
Lasciatemi, signor; dritti non prendo,
non ne vo', non ne intendo.
oh, me infelice!
CONTE
Ah, no, Susanna, io ti vo' far felice!
Tu ben sai quanto io t'amo: A te Basilio
tutto già disse; or senti:
se per pochi momenti
meco in giardin sull'imbrunir del giorno.
ah, per questo favore io pagherei...
BASILIO (dentro le quinte)
È uscito poco fa.
CONTE
Chi parla?
SUSANNA
Oh Dei!
CONTE
Esci, e alcuno non entri.
SUSANNA
Ch'io vi lasci qui solo?
BASILIO (come sopra)
Da Madama ei sarà: vado a cercarlo.
CONTE (addita il seggiolone)
Qui dietro mi porrò.
SUSANNA
Non vi celate.
CONTE
Taci, e cerca ch'ei parta.
(Il Conte vuol nascondersi dietro il seggiolone:
Susanna si frappone tra il paggio e lui. Il Conte la
spinge dolcemente. Ella rincula; intanto il paggio
passa davanti al seggiolone, si mettre dentro in
piedi. Susanna il ricopre colla vestaglia.)
SUSANNA
Ohimè! che fate?
BASILIO (entrando)
Susanna, il ciel vi salvi; avreste a caso
veduto il Conte?
SUSANNA
E cosa deve far meco il Conte?
Animo, uscite.
BASILIO
Aspettate, sentite,
Figaro di lui cerca.
SUSANNA (fra sé)
Oh cielo!
(forte)
Ei cerca
chi dopo voi più l'odia.
CONTE (fra sé)
Vediam come mi serve.
BASILIO
Io non ho mai nella moral sentito
ch'uno ch'ama la moglie odii il marito.
Per dir che il Conte v'ama.
SUSANNA
Sortite, vil ministro
dell'altrui sfrenatezza: io non ho d'uopo
della vostra morale,
del Conto, del suo amor.
BASILIO
Non c'è alcun male,
ha ciascun i suoi gusti: io mi credea
che preferir dovreste per amante,
come fan tutte quante,
un signor liberal, prudente e saggio,
a un giovinastro, a un paggio.
SUSANNA
A Cherubino?
BASILIO
A Cherubino, a Cherubin d'amore
ch'oggi sul far del giorno
passeggiava qui intorno
per entrar.
SUSANNA
Uom maligno!
Un'impostura è questa!
BASILIO
È un maligno con voi chi ha gli occhi in testa.
E quella canzonetta?
Ditemi in confidenza: io sono amico
e ad altrui nulla dico;
è per voi, per Madama.
SUSANNA
(Mostra dello smarrimento, fra sé)
Chi diavol gliel'ha detto?
BASILIO
A proposito, figlia,
istruitelo meglio;
egli la guarda a tavola si spesso,
e con tale immodestia,
che se il Conte s'accorge.ehi, su tal punto,
sapete, egli è una bestia.
SUSANNA
Scellerato!
E perchè andate voi
tai menzogne spargendo?
BASILIO
Io! che ingiustizia! quel che compro io vendo.
A quel che tutti dicono
io non ci aggiungo un pelo.
CONTE (mostrandosi)
Come, che dicon tutti?
BASILIO
Oh bella!
SUSANNA
Oh cielo!
N° 7: Terzetto
CONTE
Cosa sento! Tosto andate,
e scacciate il seduttor.
BASILIO
In mal punto son qui giunto;
perdonate, o mio signor.
SUSANNA
Che ruina, me meschina,
son oppressa dal terror!
CONTE
Tosto andate, ecc.
BASILIO
In mal punto, ecc.
SUSANNA
Che ruina, ecc.
(quasi svenuta)
CONTE, BASILIO (sostenendola)
Ah! Già svien la poverina!
Come, oh Dio, le batte il cor, ecc.
BASILIO
Pian, pianin, su questo seggio...
SUSANNA (rinvenendo)
Dove sono? Cosa veggio!
Che insolenza, andate fuor, ecc.
BASILIO
Siamo qui per aiutarvi,
è sicuro il vostro onor.
CONTE
Siamo qui per aiutarti,
non turbarti, o mio tesor.
BASILIO
Ah, del paggio quel ch'ho detto
era solo un mio sospetto.
SUSANNA
È un'insidia, una perfidia,
non credete all'impostor, ecc.
CONTE
Parta, parta il damerino, ecc.
SUSANNA, BASILIO
Poverino! ecc.
CONTE
Poverino! Poverino!
Ma da me sorpreso ancor!
SUSANNA
Come?
BASILIO
Che?
SUSANNA
Che?
BASILIO
Come?
SUSANNA, BASILIO
Come? Che?
CONTE
Da tua cugina,
l'uscio ier trovai rinchiuso;
picchio, m'apre Barbarina
paurosa fuor dell'uso,
io, dal muso insospettito,
guardo, cerco in ogni sito,
ed alzando pian pianino
il tappeto al tavolino,
vedo il paggio.
(Imita il gesto colla vestaglia che copre Cherubino
nella poltrona e lo scopre.)
Ah! Cosa veggio.
SUSANNA
Ah, crude stelle!
BASILIO
Ah, meglio ancora!
CONTE
Onestissima signora,
or capisco come va!
SUSANNA
Accader non può di peggio;
giusti Dei, che mai sarà!
BASILIO
Così fan tutte le belle
non c'è alcuna novità!
CONTE
Basilio, in traccia tosto
di Figaro volate,
io vo'ch'ei veda.
(Addita Cherubino, che non si muove dal loco.)
SUSANNA
Ed io che senta: andate.
CONTE (a Basilio)
Restate.
(a Susanna)
Che baldanza! E quale scusa
se la colpa è evidente?
SUSANNA
Non ha d'uopo di scusa un'innocente.
CONTE
Ma costui quando venne?
SUSANNA
Egli era meco
quando voi qui giungeste, e mi chiedea
d'impegnar la padrona
a intercedergli grazia: il vostro arrivo
in scompiglio lo pose,
ed allor in quel loco si nascose.
CONTE
Ma s'io stesso m'assisi
quando in camera entrai!
CHERUBINO
Ed allora di dietro io mi celai.
CONTE
E quando io là mi posi?
CHERUBINO
Allor io pian mi volsi, e qui m'ascosi.
CONTE (a Susanna)
Oh cielo! Dunque ha sentito
quello che io ti dicea?
CHERUBINO
Feci per non sentir quanto potea.
CONTE
Oh perfidia!
BASILIO
Frenatevi: vien gente.
CONTE (a Cherubino)
E voi restate qui, picciol serpente!
(Lo tira giù dal seggiolone.)
(Entrano Figaro con bianca veste in mano, contadini
e contadine vestite di bianco che spargono fiori,
raccolti in piccoli panieri, davanti al Conte.)
N° 8: Coro
CORO
Giovani liete, fiori spargete
davanti il nobile nostro signor.
Il suo gran core vi serba intatto
d'un più bel fiore l'almo candor.
CONTE (a Figaro, con sorpresa)
Cos'è questa commedia?
FIGARO (a Susanna, piano)
Eccoci in danza,
secondami, cor mio.
SUSANNA (piano a Figaro)
Non ci ho speranza.
FIGARO (al Conte)
Signor, non disdegnate
questo del nostro affetto
meritato tributo. Or che aboliste
un dritto si ingrato a chi ben ama.
CONTE
Quel dritto or non v'è più; cosa si brama?
FIGARO
Della vostra saggezza il primo frutto
oggi noi coglierem: le nostre nozze
si son già stabilite: or a voi tocca
costei, che un vostro dono
illibata serbò, coprir di questa,
simbolo d'onestà, candida vesta.
CONTE (fra sé)
Diabolica astuzia!
Ma fingere convien.
(forte)
Son grato, amici,
ad un senso sì onesto,
ma, non merto per questo
né tributi, né lodi;
e un dritto ingiusto
ne'miei feudi abolendo
a natura, al dover lor dritti io rendo.
TUTTI
Evviva, evviva, evviva!
SUSANNA
Che virtù!
FIGARO
Che giustizia!
CONTE (a Figaro e Susanna)
A voi prometto
compier la cerimonia.
chiedo sol breve indugio. Io voglio in faccia
de' miei più fidi, e con più ricca pompa
rendervi appien felici.
(fra sé)
Marcellina si trovi.
(ad alta voce)
Andata, amici.
CORO (spargendo il resto dei fiori)
Giovani liete, fiori spargete
davanti al nobile nostro signor.
Il suo gran core vi serba intatto
d'un più bel fiore l'amco candor.
(I contadini e le contadine partono.)
FIGARO
Evviva!
SUSANNA
Evviva!
BASILIO
Evviva!
FIGARO (a Cherubino)
E voi non applaudite?
SUSANNA
È afflitto, poveretto,
perchè il padron lo scaccia dal castello.
FIGARO
Ah, in un giorno sì bello!
SUSANNA
In un giorno di nozze!
FIGARO
Quando ognun v'ammira!
CHERUBINO (inginocchiandosi)
Perdono, mio signor.
CONTE
Nol meritate.
SUSANNA
Egli è ancora fanciullo.
CONTE
Men di quel che tu credi.
CHERUBINO
Èver, mancai; ma dal min labbro alfine.
CONTE (rialzandolo)
Ben, ben; io vi perdono.
Anzi, farò di più: vacante è un posto
d'uffizial nel reggimento mio;
io scelgo voi; partite tosto; addio.
(Il Conte vuol partire, Susanna e Figaro l'arrestano.)
SUSANNA E FIGARO
Ah! fin domani sol.
CONTE
No, parta tosto.
CHERUBINO
A ubbidirvi, signor, son già disposto.
CONTE
Via, per l'ultima volta
la Susanna abbracciate.
(fra sé)
Inaspettato è il colpo.
(Il Conte e Basilio partono.)
(Cherubino abbraccia Susanna che rimane confusa)
FIGARO (a Cherubino)
Ehi, capitano, a me pure la mano.
(piano)
Io vo' parlarti
pria che tu parta.
(ad alta voce, con finta gioia)
Addio, picciolo Cherubino,
Come cangia in un punto il tuo destino!
N° 9: Aria
FIGARO (a Cherubino)
Non più andrai, farfallone amoroso,
notte e giorno d'intorno girando,
delle belle turbando il riposo,
Narcisetto, Adoncino d'amor, ecc.
Non più avrai questi bei pennacchini,
quel cappello leggiero e galante,
quella chioma, quell'aria brillante,
quel vermiglio donnesco color.
Non più andrai, ecc.
Tra guerrieri poffar Bacco!
Gran mustacchi, stretto sacco,
schioppo in spalla, sciabola al fianco,
collo dritto, muso franco,
o un gran casco, o un gran turbante,
molto onor, poco contante,
ed invece del fandango,
una marcia per il fango,
per montagne, per valloni,
colle nevi, e i solleoni,
al concerto di tromboni,
di bombarde, di cannoni,
che le palle in tutti i tuoni
all'orecchio fan fischiar.
Cherubino alla vittoria,
alla gloria militar!
(Figaro e Cherubino partono marciando come soldati.)