Egregio Presidente,
vi scrivo questa mia,
che forse leggerete,
oppure forse no.
Ho appena ricevuto
la chiamata al militare,
mi vogliono alla guerra,
ma io non partirò.
Egregio Presidente,
Io non ce l'ho con lei,
non voglio uccider gente
e mai io sparerò.
Io non lo posso fare,
niente di personale,
Ma volevo che sapesse
che io diserterò.
Da quando sono nato
ho visto pianger figli,
partire i miei fratelli e anche
un padre or non ce l'ho,
mia madre ne ha sofferto,
ma lei sa a chi è nelle tombe
non gli importa delle bombe
ne dei vermi, neanche un pò.
Qund' ero prigioniero
mi han preso la mia donna,
m'han tolto il mio passato
e quel pò d'anima che c'ho.
Domani è il giorno buono
in cui sbatterò la porta
sul muso alla mia sorte
e solo me ne andrò.
Vivrò di carità
sulle strade del mondo,
e a chi mi ascolterà...
io sempre gli dirò:
"Rifiuta d'obbedire,
rifiutati a partire
e non andare in guerra,
è il consiglio che ti dò".
Se c'è da versar sangue,
mio caro presidente,
usate pure il vostro,
per voi io non ne ho
e dica ai suoi gendarmi,
se mi farà cercare,
che posson non sparare,
lei sa non reagirò.