Filastrocca corta e gaia:
l’abbaino non abbaia,
la botte più grossa
non è, non è un bottone,
la mela più rossa
non è, non è un melone,
e il mulo più piccino
non sarà mai un mulino.
Filastrocca solitaria:
voglio fare un castello in aria,
più su delle nubi, più su del vento,
un castello d’oro e d’argento,
con una scala ci voglio salire
per andarci a dormire,
e su un cartello farò stampare
‟Le cose brutte non possono entrare”.
O filastrocca solitaria,
si starà bene lassù in aria;
ma… se un cartello scritto così
noi lo mettessimo anche qui?
Il naso di Pinocchio
era un bel naso spia:
cresceva a vista d’occhio
se udiva una bugia.
Che caso sorprendente:
un naso che ci sente!
Che caso sorprendente:
un naso che ci sente!
Filastrocca un po’ burlona
per divertire qualunque persona:
se la salita fosse discesa,
la montagna stesse distesa,
le scale andassero in giù,
e i fiumi corressero in su,
se tutto il mondo fosse festa,
se lo zucchero fosse tempesta.
E se sulle piante crescesse il pane
come le pesche e le banane,
se mi facessero il monumento,
non sarei ancora contento:
voglio prima veder sprofondare
tutte le armi in fondo al mare.
Voglio prima veder sprofondare
tutte le armi in fondo al mare.
Voglio prima veder sprofondare
tutte le armi in fondo al mare.
Voglio prima veder sprofondare
tutte le armi in fondo al mare.