È nata da una fattoria in cima a una scogliera
Questa città che ho tanto, tanto e poi tanto amato.
Dal lavatoio all'inverno, dalla chiesa all'estate,
I secoli s'incatenavano agli anni...
Avevano le messi come vacanze estive
E le donne sanguinavano sul lino dei telai,
E la pioggia cadeva bianca sui tetti d'ardesia
Della città che ho tanto amato.
Ci si veniva da Nantes le domeniche d'estate
Prima che diventasse grande, quando il nostro secolo è nato
Camicie e vestiti bianchi, i giardini operai
Fiorivano sotto dei cieli di meli.
È la fine dell'infanzia, e abbiamo ballato
A scuola una domenica, sedici anni fa
Il sole è brillato sui tetti d'ardesia
Della città che ho tanto amato.
Le ragazze ridevano, gli uomini bevevano
La città era adulta e gli alberi cantavano,
E poi, un mattino, s'è levata un'alba grigia,
L'erba arrugginisce e l'alburno è gelato.
Hanno spezzato tutto, spazzato e bruciato via tutto,
Hanno proibito tutto, strappato tutto
E la pioggia cade nera sui tetti d'ardesia
Della città che ho tanto amato.
Ho visto un ragazzino vestito da Arlecchino
Dipingere un albero di turchino in uno stagno gelato
Abbiamo saputo imparare ai bambini a sognare
Nella città che hanno tanto amato.