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Tu, ricchissimo Sestio, renditi conto che breve è la vita
e che non potrai conservare ancora per molto la tua ricchezza.
Perché la pallida morte di torri e capanne bussa alle porte.
Perché la pallida morte coglie egualmente poveri e re.
Tu, ricchissimo Sestio, renditi conto che presto morrai
e che tu sarai ricoperto da un nero mantello nel regno dell'ombra.
Perché la pallida morte di torri e capanne bussa alle porte.
Perché la pallida morte coglie egualmente poveri e re.
Tu, ricchissimo Sestio, renditi conto che quando morrai
saranno finiti i conviti, finiti gl'amori giocati coi dadi.
Perché la pallida morte di torri e capanne bussa alle porte.
Perché la pallida morte coglie egualmente poveri e re.
Tu, ricchissimo Sestio, renditi conto che più non potrai
il tenero schiavo ammirare, più nulla i tuoi occhi potranno guardare.
Perché la pallida morte di torri e capanne bussa alle porte.
Perché la pallida morte coglie egualmente poveri e re.
Perché la pallida morte di torri e capanne bussa alle porte.
Perché la pallida morte coglie egualmente poveri e re.
1. La canzone è ispirata alla "Ode IV" di Orazio (Quintus Horatius Flaccus).