Un dì Isabella Regina di Castiglia
donò a Colombo un piccolo naviglio
tre Caravelle con scialuppe e l’equipaggio
deciso a tutto anche a fare un arrembaggio.
Così Colombo ammiraglio genovese
con tanta ciurma ma con poche spese
partì per l’India con le vele al vento
ma proprio il vento poi lo tradì.
La Niña, la Pinta e la Santa Maria.
Sbattuti al largo dalla tramontana
il marinaio Rodrigo De Triana
anche se aveva sopra un occhio una bandana
gridava terra da una settimana.
Scesero tutti per mangiare e bere
però vedendo quelle facce scure
lo capì subito il gran Conquistador
non era l’India ma San Salvador.
La Niña, la Pinta e la Santa Maria.
Dopo tre lune venne il quarto giorno
Colombo disse: è l’ora del ritorno
e ripartivano con stive ben stipate (?)*
di pomodori rossi, arachidi e patate.
Grossi ananassi, tacchini tutti nani
fagioli bianchi, pappagalli brasiliani
il granoturco, papaya, peperoni,
cacao, tabacco e caucciù.
La Niña, la Pinta e la Santa Maria.
Ed al ritorno Isabella di Castiglia
donò a Colombo un toro e una mantiglia
al capitano e anche a tutto l’equipaggio
quattro pesetas e un chilo di formaggio.
Si fece festa per centoventi giorni
non solo in Spagna ma anche nei dintorni
e questo grazie a Colombo viaggiatore
che per errore l’America scoprì…
Con
la Niña, la Pinta e la Santa Maria.
La Niña, la Pinta e la Santa Maria.
Submitted by annabellanna on Sat, 19/09/2015 - 11:14