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La mémoire et la mer [Italian translation]
La mémoire et la mer [Italian translation]
turnover time:2024-11-07 09:51:57
La mémoire et la mer [Italian translation]

Il ricordo, lo porto nel cuore

E cresce in me come un segno

Mi struggo per la mia sorellina,

per la mia infanzia1 e il mio cigno

Per una barca, tutto dipende da come

La si ormeggia al porto, con precisione

Piangono dal mio firmamento

anni luce e ben altro ancora

Sono il fantasma che si leva dall’isola di Jersey

Quello che giunge nelle sere in cui ti metti in mostra

Per lanciarti dei baci di nebbia

E raccoglierti nelle sue rime

Come le reti di luglio

Ove luceva il lupo solitario

Quello che vedevo brillare

che aveva per dita la sabbia della terra.

Ricorda quel palombo

che abbiamo rilasciato sulla parola

e che guaisce nel deserto

della necropoli di alghe.

Sono sicuro che lí é la vita

coi suoi polmoni di flanella,

Quando ci piange addosso un tempo simile

Il freddo tutto grigio che ci chiama

Mi ricordo delle serate laggiù

E degli scatti fulminei con cui vincevamo sulla spuma

Questa bava dei cavalloni rasenti

al profilo delle rocce che si consumano

Oh, angelo dei piaceri perduti

Oh suoni di ben altra consuetudine

I miei desideri da allora non sono altro

Che il dolore della mia solitudine

E il diavolo di serate conquistate

E i suoi pallori di rivincita

E lo squalo dei paradisi

In quell’ambiente umido di muschio

Torna da me, fanciulla verde dei fiordi

Torna da me, violino delle sviolinate

Nel porto suonano i corni in fanfara

Per il ritorno dei compagni

O quel profumo insolito delle saline

Nel pepe il bruciore della pelle scorticata

Quando, geometrizzando, spingevo

La mia anima nell’incavo della tua ferita

Nel subbuglio del tuo sesso

Invischiato in lenzuola di un’esile alba

Vedevo ancora un’altra vetrata

E te, fanciulla verde, mio spleen.

Le conchiglie facendo figure

Sotto i sunlights liquefatti

Suonano le nacchere al punto

da fare inlividire la Spagna

Dei di granito, siate benevolenti

verso il loro destino da parure

Quando il coltello finirá per penetrare

La loro forma di nacchere

E riuscivo a vedere ciò che solo si intuisce

Quando intuiamo ciò che si può solo intravedere

Tra le persiane del sangue

E che i globuli raffigurano

Una matematica blu

Su questo mare mai placato

Dal quale risale fino a me poco a poco

il ricordo delle stelle

Questa voce che viene da laggiù

Sotto l’arco amico dove perdo la vista

Queste mie mani che si danno delle arie

Queste mani ruminanti che muggiscono

Questo suono che mi perseguita a lungo

Come un mendicante colpito da anatema

Come l’ombra che bighellonando

Disegna il mio teorema

E nascosta sotto il mio trucco da rosso

Comincia a sbattere come una porta

Questo suono che avanza in piedi

Nella via delle musiche morte

Finito il mare, é finita

Sulla spiaggia la sabbia bela

Come delle pecore di un infinito universo

Quando il mare pastore mi chiama.

1. j’ai traduit sur la base de ton texte, mais dans la video il chante « de mon enfant »

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