Quella notte tutto si capovolse
Si camminava a piedi nudi per non far rumore
Mentre gli altri rumori del mondo uscivano fuori
I massi risalivano le montagne
Gli oceani li vedevate al posto del cielo
I ladri andarono via dai villaggi senza nulla più volere
E un’anziana donna mi chiese cosa succede
Le dissi che la terra tremava
Tremava davvero
E tremava di paura perché la sognavi appena
Tremava per i nostri giorni lasciati cadere sul suolo
E si rannicchiava tutta accanto a te
Chiedendoti di tornare a costruire un ponte
Un ponte fra la vita vera e quella di chi non vive
E ci ricordava le memorie di quell’Adriano imperatore
Che si sentiva responsabile della bellezza del mondo
E ci ricordava le memorie di quell’Adriano imperatore
Che si sentiva responsabile della bellezza del mondo
Ma i giorni a venire tu scendevi le scale
Per bussare alla porta di chi, nonostante tutto
Legge ancora Guerra e Pace come Charlie Brown
E ascolta, ascolta
C’è ancora chi ascolta "il cielo in una stanza"
E chi sale su fra i panni stesi
E lascia tutto il proprio amore a gocciolare
E adesso che tutto si è capovolto
Sei sul tetto del mondo, del mondo
E neanche te ne accorgi
E neanche te ne accorgi
Tu neanche te ne accorgi