Hai più lune storte che spasmi
Hai più secondi fini che rimpianti
Non volevo giocare d'azzardo
Non volevo soltanto un enigma in più, e tu?
Quanto invidio i tuoi cinque sensi tutti interi
Quanto invidio i tuoi pensieri così stupidi.
Non peccare di modestia, non è semplice evasione
È il cliché di chi preoccupazione alcuna versa in dote
È la frode del destino che a taluni arride e fa un inchino
Altri annienta senza scuse, senza chiedere permesso
Senza un calice di vino che ti renda ebbro almeno un po'
Ma non conta adesso.
Ma quanto orgoglio che ora ti rigonfia il petto
Che ti cammina sempre a fianco
Come un padre non ti lascia attraversare
Se non hai la mano nella sua, lontano dalla mia.
Ma respiri? Sì. E poi muoverti? Sì.
E allora corri cazzo, usalo il fiato
Corri un rischio che sia uno
Nessuno vince sempre
Nessuno perde sempre
Nessuno vince sempre
Nessuno sceglie sempre