Dove se n’è andato Elmer,
che di febbre si lasciò morire?
Dov’è Herman, bruciato in miniera?
Dove sono Bert e Tom,
il primo ucciso in una rissa
e l’altro che uscì già morto di galera?
E cosa ne sarà di Charley,
che cadde mentre lavorava
e dal ponte volò, volò sulla strada?
Dormono, dormono sulla collina.
Dormono, dormono sulla collina.
Dove sono Ella e Kate,
morte entrambe per errore,
una di aborto, l’altra d’amore?
E Maggie uccisa in un bordello
dalle carezze d’un animale?
E Edith, consumata da uno strano male?
E Lizzie, che inseguì la vita
lontano, e dall’Inghilterra
fu riportata in questo palmo di terra?
Dormono, dormono sulla collina.
Dormono, dormono sulla collina.
Dove sono i generali,
che si fregiarono nelle battaglie
con cimiteri di croci sul petto?
Dove i figli della guerra,
partiti per un ideale,
per una truffa, per un amore finito male?
Hanno rimandato a casa
le loro spoglie nelle bandiere,
legate strette perché sembrassero intere.
Dormono, dormono sulla collina.
Dormono, dormono sulla collina.
Dov’è Jones il suonatore,
che fu sorpreso dai suoi novant’anni,
e con la vita avrebbe ancora giocato?
Lui che offrì la faccia al vento,
la gola al vino, e mai un pensiero
non al denaro, non all’amore, né al cielo?
Lui, sì, sembra di sentirlo
cianciare ancora delle porcate
mangiate in strada nelle ore sbagliate;
sembra di sentirlo ancora
dire al mercante di liquore
«Tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore?»