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La Bohème: Atto primo lyrics
La Bohème: Atto primo lyrics
turnover time:2024-11-27 09:52:49
La Bohème: Atto primo lyrics

In soffitta

(Ampia finestra dalia quale si scorge una distesa di

tetti coperti di neve. A destra un camino. Una tavola,

un letto, quattro sedie, un cavalletto da pittore con

una tela sbozzata: libri sparsi, molti fasci di carte.

Rodolfo guarda meditabondo fuori della finestra.

Marcello lavora al suo quadro "Il passaggio del Mar

Rosso", colle mani intirizzite dal freddo e che egli

riscalda alitandovi su di quando in quando.)

MARCELLO

Questo Mar Rosso mi ammollisce

e assidera come se addosso

mi piovesse in stille.

Per vendicarmi affogo un Faraon.

(a Rodolfo)

Che fai?

RODOLFO

Nei cieli bigi

guardo fumar dai mille

comignoli Parigi,

e penso a quel poltrone

d'un vecchio caminetto ingannatore

che vive in ozio come un gran signor.

MARCELLO

Le sue rendite oneste

da un pezzo non riceve.

RODOLFO

Quelle sciocche foreste

che fan sotto la neve?

MARCELLO

Rodolfo, io voglio dirti

un mio pensier profondo:

ho un freddo cane.

RODOLFO

Ed io, Marcel, non ti nascondo

che non credo al sudor della fronte.

MARCELLO

Ho ghiacciate le dita

quasi ancora le tenessi immollate

giù in quella gran ghiacciaia

che è il cuore di Musetta.

(Lascia sfuggire un lungo sospirone, e tralascia di dipingere.)

RODOLFO

L'amore è un caminetto che sciupa troppo...

MARCELLO

E in fretta!

RODOLFO

Dove l'uomo è fascina.

MARCELLO

E la donna è l'alare...

RODOLFO

L'uno brucia in un soffio...

MARCELLO

E l'altro sta a guardare!

RODOLFO

Ma intanto qui si gela!

MARCELLO

E si muore d'inedia!

RODOLFO

Fuoco ci vuole...

MARCELLO

(afferrando una sedia)

Aspetta...sacrifichiam la sedia!

(Rodolfo impedisce l'atto di Marcello. Ad un tratto dà

un grido di gioia.)

RODOLFO

Eureka!

MARCELLO

Trovasti?

RODOLFO

Sì. Aguzza l'ingegno.

L'idea vampi in fiamma.

MARCELLO

(additando il suo quadro)

Bruciamo il Mar Rosso?

RODOLFO

No. Puzza la tela dipinta.

Il mio dramma...

L'ardente mio dramma ci scaldi.

MARCELLO

Vuoi leggerlo forse? Mi geli.

RODOLFO

No, in cener la carta si sfaldi

e l'estro rivoli ai suoi cieli.

Al secol gran danno minaccia...

È Roma in periglio...

MARCELLO

Gran cor!

RODOLFO

A te l'atto primo!

MARCELLO

Qua.

RODOLFO

Straccia.

MARCELLO

Accendi.

(Rodolfo accende quella parte dello scartafaccio

buttato sul focolare. Poi i due amici prendono delle

sedie e seggono, riscaldandosi voluttuosamente.)

RODOLFO e MARCELLO

Che lieto baglior.

(Si apre la porta ed entra Colline, gelato, battendo i

piedi. Getta sulla tavola un pacco di libri.)

COLLINE

Già dell'Apocalisse appariscono i segni.

In giorno di Vigilia non si accettano pegni!

(sorpreso)

Una fiammata!

RODOLFO

Zitto, si dà il mio dramma...

MARCELLO

...al fuoco.

COLLINE

Lo trovo scintillante.

RODOLFO

Vivo.

MARCELLO

Ma dura poco.

RODOLFO

La brevità, gran pregio.

COLLINE

Autore, a me la sedia.

MARCELLO

Questi intermezzi

fan morir d'inedia.

Presto!

RODOLFO

Atto secondo.

MARCELLO

Non far sussurro.

COLLINE

Pensier profondo!

MARCELLO

Giusto color!

RODOLFO

In quell'azzurro guizzo languente

sfuma un'ardente scena d'amor.

COLLINE

Scoppietta un foglio.

MARCELLO

Là c'eran baci!

RODOLFO

Tre atti or voglio d'un colpo udir.

(Getta al fuoco il resto del manoscritto.)

COLLINE

Tal degli audaci l'idea s'integra.

TUTTI

Bello in allegra vampa svanir.

(La fiamma diminuisce.)

MARCELLO

Oh! Dio...già s'abbassa la fiamma.

COLLINE

Che vano, che fragile dramma!

MARCELLO

Già scricchiola, increspasi, muore.

COLLINE e MARCELLO

Abbasso, abbasso l'autor!

(Dalla porta entrano due garzoni, portando l'uno

provviste di cibi, bottiglie di vino, sigari, e l'altro un

fascio di legna. Al rumore i tre innanzi al camino si

volgono e con grida di meraviglia si slanciano sulle

provviste.)

RODOLFO

Legna!

MARCELLO

Sigari!

COLLINE

Bordò!

RODOLFO

Legna!

MARCELLO

Bordò!

TUTTI

Le dovizie d'una fiera

il destin ci destinò...

(I garzoni partono. Schaunard entra con aria di trionfo,

gettando alcuni scudi a terra.)

SCHAUNARD

La Banca di Francia

per voi si sbilancia.

COLLINE

(raccattando gli scudi insieme agli altri)

Raccatta, raccatta!

MARCELLO

Son pezzi di latta!...

SCHAUNARD

Sei sordo?...sei lippo?

(mostrando uno scudo)

Quest'uomo chi è?

RODOLFO

Luigi Filippo!

M'inchino al mio Re!

TUTTI

Sta Luigi Filippo ai nostri piè!

(Schaunard vorrebbe raccontare la sua fortuna, ma gli

altri non lo ascoltano. Dispongono ogni cosa sulla

tavola e la legna nel camino.)

SCHAUNARD

Or vi dirò: quest'oro,

o meglio, argento

ha la sua brava istoria...

RODOLFO

Riscaldiamo il camino!

COLLINE

Tanto freddo ha sofferto!

SCHAUNARD

Un inglese...un signor...lord

o milord che sia, volea

un musicista...

MARCELLO

Via! Prepariamo la tavola!

SCHAUNARD

Io? Volo!...

RODOLFO

L'esca dov'è?

COLLINE

Là.

MARCELLO

Prendi. Qua.

SCHAUNARD

... e mi presento.

M'accetta, gli domando...

COLLINE

Arrosto freddo.

MARCELLO

Pasticcio dolce.

SCHAUNARD

... A quando le lezioni?

Mi presento, m'accetta,

gli domando: A quando le lezioni?

Risponde: "Incominciam...

guardare!" e un pappagallo

m'addita al primo piano.

Poi soggiunge: "Voi suonare

finché quello morire!"

RODOLFO

Fulgida folgori la sala splendida!

MARCELLO

Ora le candele.

SCHAUNARD

E fu così:

suonai tre lunghi dì...

Allora usai l'incanto

di mia presenza bella...

Affascinai l'ancella...

Gli propinai prezzemolo...

MARCELLO

Mangiar senza tovaglia?

RODOLFO

No: un'idea!

(Prende un giornale dalla tasca.)

MARCELLO e COLLINE

Il Costituzionali

RODOLFO

Ottima carta...

Si mangia e si divora un'appendice!

SCHAUNARD

Lorito allargò l'ali,

Lorito il becco aprì,

un poco di prezzemolo;

da Socrate morì!

COLLINE

(a Schaunard)

Chi?...

SCHAUNARD

Il diavolo vi porti tutti quanti...

Ed or che fate?

No! queste cibarie

sono la salmeria

pei dì futuri

tenebrosi e oscuri.

Pranzare in casa il dì della Vigilia

mentre il Quartier Latino le sue vie

addobba di salsiccie e leccornie?

Quando un olezzo di frittelle imbalsama

le vecchie strade?

Là le ragazze cantano contente...

TUTTI

La vigilia di Natal!

SCHAUNARD

Ed han per eco ognuna uno studente!

Un po' di religione, o miei signori:

si beva in casa, ma si pranzi fuor!

(Versano il vino. Poi bussano alla porta.)

BENOIT

(di fuori)

Si può?

MARCELLO

Chi è là?

BENOIT

Benoit.

MARCELLO

Il padrone di casa!

SCHAUNARD

Uscio sul muso.

COLLINE

Non c'è nessuno.

SCHAUNARD

È chiuso.

BENOIT

Una parola.

SCHAUNARD

(dopo essersi consultato cogli altri, va ad aprire)

Sola!

(Benoit entra.)

BENOIT

(mostrando una carta)

Affitto.

MARCELLO

Olà! Date una sedia.

RODOLFO

Presto.

BENOIT

Non occorre. Vorrei...

SCHAUNARD

Segga.

MARCELLO

Vuol bere?

BENOIT

Grazie.

RODOLFO e COLLINE

Tocchiamo.

SCHAUNARD

Beva.

(Benoit, posando il bicchiere, mostra la carta a

Marcello.)

BENOIT

Questo

è l'ultimo trimestre...

MARCELLO

E n'ho piacere...

BENOIT

E quindi...

SCHAUNARD

Ancora un sorso.

BENOIT

Grazie.

I QUATTRO

Tocchiamo. Alla sua salute!

BENOIT

(riprendendo con Marcello)

A lei ne vengo

perché il trimestre scorso

mi promise...

MARCELLO

Promisi ed or mantengo.

(Indica gli scudi sulla tavola.)

RODOLFO

(piano a Marcello)

Che fai?

SCHAUNARD

Sei pazzo?

MARCELLO

(a Benoit, senza guardare gli altri)

Ha visto? Or via,

resti un momento in nostra compagnia.

Dica: quant'anni ha,

caro Signor Benoit?

BENOIT

Gli anni...Per carità!

RODOLFO

Su e giù la nostra età.

BENOIT

Di più, molto di più.

(Gli riempiono il bicchiere.)

COLLINE

Ha detto su e giù.

MARCELLO

L'altra sera al Mabil

l'han colto in peccato d'amor.

BENOIT

Io?

MARCELLO

Al Mabil l'altra sera l'han colto...

Neghi?

BENOIT

Un caso.

MARCELLO

Bella donna!

BENOIT

(mezzo brillo)

Ah! molto!

SCHAUNARD poi RODOLFO

Briccone!

COLLINE

Seduttore!

Una quercia...un cannone!

RODOLFO

L'uomo ha buon gusto.

MARCELLO

Il crin ricciuto e fulvo.

Ei gongolava arzillo e pettoruto.

BENOIT

Son vecchio ma robusto.

COLLINE, SCHAUNARD e RODOLFO

Ei gongolava arzuto e pettorillo.

MARCELLO

A lui cedea

la femminil virtù.

BENOIT

Timido in gioventù,

ora me ne ripago.

Si sa, è uno svago

qualche donnetta allegra...e...un po'...

non dico una balena

o un mappamondo

o un viso tondo da luna piena,

ma magra, proprio magra, no, poi no!

Le donne magre son grattacapi

e spesso...sopraccapi...

e son piene di doglie...

per esempio...

...mia moglie!

(Marcello, fingendo indignazione, si alza; gli altri lo

imitano.)

MARCELLO

Quest'uomo ha moglie

e sconcie voglie ha nel cor!

GLI ALTRI

Orror!

RODOLFO

E ammorba, e appesta

la nostra onesta magion.

GLI ALTRI

Fuor!

MARCELLO

Si abbruci dello zucchero!

COLLINE

Si discacci il reprobo.

SCHAUNARD

È la morale offesa che vi scaccia!

BENOIT

Io di'...io di'...

GLI ALTRI

Silenzio!

BENOIT

Miei signori...

GLI ALTRI

Silenzio...via signore...

Via di qua! E buona sera

a vostra signoria! Ah! Ah! Ah!

(Benoit è cacciato fuori. Marcello chiude la porta.)

MARCELLO

Ho pagato il trimestre.

SCHAUNARD

Al Quartiere Latin ci attende Momus.

MARCELLO

Viva chi spende!

SCHAUNARD

Dividiamo il bottin!

GLI ALTRI

Dividiam!

(Dividono gli scudi.)

MARCELLO

(presentando uno specchio a Colline)

Là ci son beltà scese dal cielo.

Or che sei ricco, bada alla decenza!

Orso, ravviati il pelo.

COLLINE

Farò la conoscenza

la prima volta d'un barbitonsore.

Guidatemi al ridicolo

oltraggio d'un rasoio.

TUTTI

Andiam.

RODOLFO

Io resto per terminar

l'articolo di fondo

del Castoro.

MARCELLO

Fa presto.

RODOLFO

Cinque minuti. Conosco il mestier.

COLLINE

Ti aspetterem dabbasso dal portier.

MARCELLO

Se tardi udrai che coro.

RODOLFO

Cinque minuti.

SCHAUNARD

Taglia corta la coda al tuo Castor.

(Rodolfo prende un lume ed apre l'uscio. Gli altri

escono e scendono la scala.)

MARCELLO

(di fuori)

Occhio alla scala.

Tienti alla ringhiera.

RODOLFO

(alzando il lume)

Adagio.

COLLINE

È buio pesto.

SCHAUNARD

Maledetto portier!

COLLINE

Accidenti!

RODOLFO

Colline, sei morto?

COLLINE

(dal basso)

Non ancor.

MARCELLO

Vien presto.

(Rodolfo chiude l'uscio, pone il lume sulla tavola, e si

mette a scrivere. Ma straccia il foglio e getta via la

penna.)

RODOLFO

Non sono in vena.

(Bussano timidamente alla porta.)

Chi è là?

MIMÌ

(di fuori)

Scusi.

RODOLFO

Una donna!

MIMÌ

Di grazia, mi si è spento

il lume.

RODOLFO

(aprendo)

Ecco.

MIMÌ

(sull'uscio, con un lume spento in mano ed una chiave)

Vorrebbe...?

RODOLFO

S'accomodi un momento.

MIMÌ

Non occorre.

RODOLFO

La prego, entri.

(Entrando, Mimì è presa da soffocazione.)

Si sente male?

MIMÌ

No...nulla.

RODOLFO

Impallidisce!

MIMÌ

È il respir...quelle scale...

(Sviene e Rodolfo è appena a tempo di sorreggerla ed

adagiarla su una sedia, mentre dalle mani di Mimì

cadono e candeliere e chiave.)

RODOLFO

Ed ora come faccio?

(Va a prendere dell'acqua e ne spruzza il viso di lei.)

Così.

Che viso d'ammalata!

(Mimì rinviene.)

Si sente meglio?

MIMÌ

Sì.

RODOLFO

Qui c'è tanto freddo. Segga vicino

al fuoco.

(La conduce a sedere presso al camino.)

Aspetti...un po' di vino.

MIMÌ

Grazie.

RODOLFO

A lei.

MIMÌ

Poco, poco.

RODOLFO

Così.

MIMÌ

Grazie.

RODOLFO

(Che bella bambina!)

MIMÌ

(alzandosi)

Ora permetta

che accenda il lume.

Tutto è passato.

RODOLFO

Tanta fretta!

MIMÌ

Sì.

(Rodolfo accende il lume e glielo dà.)

Grazie. Buona sera.

RODOLFO

Buona sera.

(Mimì esce, poi riappare sull'uscio.)

MIMÌ

Oh! sventata, sventata!

La chiave della stanza

dove l'ho lasciata?

RODOLFO

Non stia sull'uscio:

il lume vacilla al vento.

(Il lume di Mimì si spegne.)

MIMÌ

Oh Dio! Torni ad accenderlo.

(Rodolfo accorre colla sua candela, ma avvicinandosi

alla porta anche il suo lume si spegne e la camera

rimane buia.)

RODOLFO

Oh Dio! Anche il mio s'è spento.

MIMÌ

Ah! E la chiave ove sarà?

RODOLFO

Buio pesto!

MIMÌ

Disgraziata!

RODOLFO

Ove sarà?

MIMÌ

Importuna è la vicina...

RODOLFO

Ma le pare!

MIMÌ

Importuna è la vicina...

RODOLFO

Cosa dice? ma le pare!

MIMÌ

Cerchi.

RODOLFO

Cerco.

(Cercano, tastando il pavimento colle mani.)

MIMÌ

Ove sarà?

RODOLFO

Ah!

(Trova la chiave, l'intasca.)

MIMÌ

L'ha trovata?

RODOLFO

No.

MIMÌ

Mi parve...

RODOLFO

In verità!

MIMÌ

Cerca?

RODOLFO

Cerco.

(Guidato dalla voce di Mimì, Rodolfo finge di cercare

mentre si avvicina ad essa. Poi colla sua mano incontra

quella di Mimì e l'afferra.)

MIMÌ

(sorpresa)

Ah!

(Si alzano. Rodolfo tiene sempre la mano di Mimì.)

RODOLFO

Che gelida manina!

Se la lasci riscaldar.

Cercar che giova?

Al buio non si trova.

Ma per fortuna

è una notte di luna,

e qui la luna l'abbiamo vicina.

Aspetti, signorina,

le dirò con due parole chi son,

chi son, e che faccio, come vivo.

Vuole?

(Mimì tace.)

Chi son? Chi son? Sono un poeta.

Che cosa faccio? Scrivo.

E come vivo? Vivo.

In povertà mia lieta

scialo da gran signore

rime ed inni d'amore.

Per sogni e per chimere

e per castelli in aria

l'anima ho milionaria.

Talor dal mio forziere

ruban tutti i gioielli

due ladri: gli occhi belli.

V'entrar con voi pur ora

ed i miei sogni usati,

ed i bei sogni miei

tosto si dileguar!

Ma il furto non m'accora

poiché, poiché v'ha preso stanza

la speranza.

Or che mi conoscete

parlate voi. Deh parlate.

Chi siete? Vi piaccia dir?

MIMÌ

Sì.

Mi chiamano Mimì,

ma il mio nome è Lucia.

La storia mia è breve.

A tela o a seta

ricamo in casa e fuori.

Son tranquilla e lieta,

ed è mio svago

far gigli e rose.

Mi piaccion quelle cose

che han sì dolce malia,

che parlano d'amor, di primavere,

che parlano di sogni e di chimere,

quelle cose che han nome poesia...

Lei m'intende?

RODOLFO

Sì.

MIMÌ

Mi chiamano Mimì.

Il perché non so.

Sola, mi fo il pranzo

da me stessa.

Non vado sempre a messa,

ma prego assai il Signor.

Vivo sola, soletta,

là in una bianca cameretta;

guardo sui tetti e in cielo.

Ma quando vien lo sgelo

il primo sole è mio,

il primo bacio dell'aprile è mio!

Il primo sole è mio.

Germoglia in un vaso una rosa,

foglia a foglia l'aspiro.

Così gentil è il profumo d'un fior.

Ma i fior ch'io faccio, ahimè,

i fior ch'io faccio,

ahimè non hanno odore.

Altro di me non le saprei narrare.

Sono la sua vicina

che la vien fuori d'ora a importunare.

SCHAUNARD

(dal cortile)

Ehi! Rodolfo!

COLLINE

Rodolfo!

MARCELLO

Olà! Non senti?

Lumaca!

COLLINE

Poetucolo!

SCHAUNARD

Accidenti al pigro!

(Rodolfo, impaziente, va alla finestra per rispondere.

Dalla finestra aperta entrano i raggi lunari,

rischiarando la camera.)

RODOLFO

Scrivo ancora tre righi a volo.

MIMÌ

Chi sono?

RODOLFO

Amici.

SCHAUNARD

Sentirai le tue.

MARCELLO

Che te ne fai lì solo?

RODOLFO

Non son solo. Siamo in due.

Andate da Momus, tenete il posto.

Ci saremo tosto.

MARCELLO, SCHAUNARD e COLLINE

Momus, Momus, Momus,

zitti e discreti andiamocene via.

Momus, Momus.

Trovò la poesia.

(Rodolfo volgendosi scorge Mimì avvolta come da un

nimbo di luce, e la contempla, estatico.)

RODOLFO

O soave fanciulla, o dolce viso,

di mite circonfuso alba lunar,

in te ravviso il sogno

ch'io vorrei sempre sognar!

MIMÌ

(Ah, tu sol comandi, amor!... )

RODOLFO

Fremon già nell'anima

le dolcezze estreme.

MIMÌ

(Tu sol comandi, amore!)

RODOLFO

Fremon nell'anima

dolcezze estreme, ecc.

Nel bacio freme amor!

MIMÌ

(Oh! come dolci scendono

le sue lusinghe al core...

Tu sol comandi, amor!)

(Rodolfo la bacia.)

No, per pietà!

RODOLFO

Sei mia!

MIMÌ

V'aspettan gli amici...

RODOLFO

Già mi mandi via?

MIMÌ

Vorrei dir...ma non oso.

RODOLFO

Di'.

MIMÌ

Se venissi con voi?

RODOLFO

Che? Mimì!

Sarebbe così dolce restar qui.

C'è freddo fuori.

MIMÌ

Vi starò vicina!

RODOLFO

E al ritorno?

MIMÌ

Curioso!

RODOLFO

Dammi il braccio, o mia piccina...

MIMÌ

Obbedisco, signor!

RODOLFO

Che m'ami...di'...

MIMÌ

Io t'amo.

RODOLFO e MIMÌ

(mentre escono)

Amor! Amor! Amor!

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Giacomo Puccini
  • country:Italy
  • Languages:Italian, Latin
  • Genre:Classical, Opera
  • Official site:http://www.puccini.com/
  • Wiki:http://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Puccini
Giacomo Puccini
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