I
Mi ricordo solo un lampo, nella notte muta,
uno strappo sulla tela...
mentre il mondo non sapeva e,
nel letto sfatto, la sua storia ripeteva...
Il sangue e il sudore, l’acciaio e il dolore
la forza, il senso, l’odio, la pietà...
il cielo e l’inferno, l’estate e l’inverno,
le pietre, le parole, la realtà...
le bocche, le mani e l’acqua sui gerani,
la strage su un treno, le lucciole e il veleno
e un morto che gridava:
“i colpevoli li so... ma le prove non le ho...”
Sembra ieri, invece no: son bagliori di un falò,
sembran voci, sembrano canzoni,
sembrano bandiere, sembrano emozioni...
mi ricordo, mi ricordo, cosa mi ricordo?
Mi ricordo, mi ricordo cosa?
Mi ricordo, mi ricordo, cosa mi ricordo?
Mi ricordo, mi ricordo cosa?
Da dietro i vetri guardo su, piovono rane...
Io non ci credo e guardo su, piovono rane...
Come una guerra, ma il nemico dov’è?
E mio padre che mi guarda
dalla foto sopra il letto,
non approva la mia fifa di morire...
mi ha lasciato qualche libro,
qualche vizio, qualche dio,
non capisce come questo
non mi possa più servire...
eh già... qualche cosa sta accadendo...
eh già... qualche cosa sta accadendo...
II
Poi questa nuova leggerezza,
senza dolcezza, senza dolore,
senza più rabbia, senza stupore
(c’era una storia prima di questo cielo blu)
queste risate senza allegria,
questa demenza senza follia,
e questa morte senza ferita
che batte il tempo con le tue dita...
l’inverno è sempre, l’inverno è sempre...
Non ricordo, non ricordo, cosa non ricordo?
Non ricordo, non ricordo più...
Non ricordo, non ricordo, cosa non ricordo?
Non ricordo, non ricordo più...
Questo comando senza potenza
e questi stupri senza violenza,
queste arterie che non han cuori
e questo dentro che non ha fuori...
(ma tu ti ricordi?) nostra sorella indifferenza
(le bocche, le mani) sui tacchi a spillo balla lenta
(e l’acqua sui gerani) la sua canzone, la sua indecenza
(il sangue e il sudore) e il suo sorriso non ci spaventa...
(l’acciaio e il dolore) nostra sorella indifferenza
(le belle bandiere) sui tacchi a spillo balla lenta
(le facce, le voci) la sua canzone, la sua indecenza
(i sogni, le croci) e il suo sorriso non ci spaventa...