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«O fattorino in bicicletta,
dove corri con tanta fretta?»
‹Corro a portare una lettera espresso
arrivata proprio adesso.›
«O fattorino, corri diritto;
nell’espresso cosa c’è scritto?»
‹C’è scritto ‟Mamma, non stare in pena
se non ritorno per la cena:
in prigione mi hanno messo
perché sui muri ho scritto col gesso.
Con un pezzetto di gesso in mano,
quel che scrivevo era buon italiano,
ho scritto sui muri della città
‛Vogliamo pace e libertà’.
Ma di una cosa mi rammento:
che sull’A non ho messo l’accento.
Perciò ti prego, per favore,
va’ tu a correggere quell’errore;
e un’altra volta, mammina mia,
studierò meglio l’ortografia.”›
1. Tratta dall’omonima filastrocca di Gianni Rodari.