Mia madre, trafitta nel cuore da un corpo di guardia
Mio padre, ricordo d'ulivo sopraffatto dall'onta
Quell'uomo mi colse negli occhi la predilezione
Di un ruolo d'attore primario alla sua volontà
Io, l'iscariota, condannato alla notorietà
E non ricordo in quale campo d'estate ho dormito il mio sonno
Con un cappello abbassato sugli occhi ed il sole andaluso
E non ricordo in quale campo d'estate ho dormito il mio sonno
Con il sole abbassato sugli occhi e un cappello andaluso
Cammino perché le mie gambe non han altro da fare
Lontano dalle nicchie preziose della santità
Che gli altri compagni di lotte ricoprono fieri
Perfino chi ha rinnegato alla sua dignità
Io, l'iscariota, condannato all'infamità
E non ricordo in quale campo d'estate ho pianto il mio pianto
Con un cappello abbassato sugli occhi ed il vento andaluso
E non ricordo in quale campo d'estate ho pianto il mio pianto
Con il vento dritto negli occhi e un cappello andaluso
Così lascio alla storia il nome del traditore
Ed un sosia impiccato alla morale dell'umanità
Porto dentro a uno scrigno ben chiuso il mio gesto d'amore
Senza il quale il sacrificio non si compirà
Io, l'iscariota, immolato alla sacralità
E non ricordo in quale campo d'estate ho smarrito la vita
Con un cappello abbassato sugli occhi e un coltello andaluso
E non ricordo in quale campo d'estate ho perduto la vita
Con un coltello piantato tra occhi e un cappello andaluso