(LA MORTE DI ELIOGABALO)
È morto l’imperatore, è morto da maiale
Buttato nelle fogne con un gran gesto teatrale
Ma se l’era costruita lui addosso questa scena
Come un attore pazzo che ti vuol far pena
È morto l’imperatore, lavato con funerali atroci
Hanno spento le luci e interrotto le voci
Ma in quel silenzio improvviso fu chiaro per tutti
Quel pazzo al potere lasciava i suoi dolci frutti
Nel cuore caldo di quanti sentivano il bisogno
Di illudersi che la vita è l’inizio d'un sogno
I sacerdoti trasportano su un carro il suo corpo
La festa diventa cenere e l’aria si gonfia di sporco
E vanno per il paese, indicandolo al popolo terrificato
Gridando: “Era il diavolo, ma vedete, noi lo abbiamo ammazzato!”
E vanno verso le case dei padroni che si affacciano per applaudire
La stagione della follia si spegne, ecco, sta per finire
È morto l’imperatore contadino, con addosso pochi stracci
Nel buio, sopra un palco, abbandonato dai suoi personaggi
È morto l’imperatore, in mezzo a galline, pernacchie e piume
Ma con pelle abbronzata da polvere d’oro e acqua di fiume
E, nonostante il fetore del letame, profuma ancora di rosmarino
Il viso, mangiato dalla morte, luccica come quello d'un bambino
È morto l’imperatore, è morto dentro una latrina
Quando la gente se ne è accorta, non era neanche mattina
E già le voci si rincorrevano nei mercati a raccontare lo scempio
La radio scandiva: “Bifolchi, pezzenti, vi serva da esempio!”
Ma appena il nuovo governo segò in due l’albero della cuccagna
La gente smontò le sue cascine e si trasferì sulla montagna
E per sette anni rimase in miniera a estrarre il diamante
Con cui fabbricò catene di luce ed armi di una bellezza abbagliante
(AVVERTENZE)
Poi l’asfalto scoppia all’improvviso
Mostrando il suo enorme sorriso
Un azzurro insopportabile che divora subito lo sfacelo
Guardate, la gente cade e cade finalmente dentro al cielo
Qualcuno grida: “Ecco la fine del mondo, ecco il giudizio!
Ma voi state calmi, state calmi... è appena l’inizio!”
(FINALINO PER ALTRI INIZI)
I quartieri illuminati come un immenso braciere
La festa impazza, i canti sbattono al vento come bandiere
La gente oppone il cielo alla terra, il sole alla luna
Riempie le strade con in mano le carte della fortuna