Guizzo, scarruffo e bestemmio
Sono un alito di vento nel mondo
Perso in mari plagiati dal canto
Di sirene che lampeggiano in blu
Perso in luoghi protetti da un santo
Che nemmeno mi ricordo più
Però penso: "La vita è più dura
Di rimpetto ai vostri timori"
Ed anch'io lotto con la paura
Che la notte mi inghiotta qua fuori
Ed anch'io lotto con la paura
Che di giorno qualcosa peggiori
Tu eri il fiore dal sapore di rugiada
Colto nel campo dell'immoralità
E mi aspettavi come un guanto la sua spada
E farfugliavi "Amore" per l'eternità
E ti mettevi la mia maschera di cera
Perché uno sguardo pur ci si impressionerà
Così segreto come il suono della rabbia
Così privato come un nome sulla sabbia
Guardo, colpisco e poi fuggo
E sparisco avvolto nel manto
Della gente occupata soltanto
Dalla propria invisibilità
Della gente drogata soltanto
Dalla propria invisibilità
E risorgo, e solo se mi va
E ben lontano dalle vostre prigioni
Fatte con specchi di liberi arbitri
O ricami dei nuovi stregoni
Case con fiction al posto dei vetri
E fantasmi di televisioni
E mi commuove l'aroma del caffè
Specie se è inverno e sopra il mare piove
O se riesco a dimenticare
A scolorire ridendo sull'altare
Che il mare è grande come la disperazione
Contiene lacrime di chi non sai chi è
Sono un salmastro che raccoglie la passione
Dei grandi amori traditi dai cliché
Ora il petto mi sanguina caldo
Come una camicia stirata di fresco
E guardo il mondo plagiato dal canto
Di sirene che lampeggiano in blu
Lascio il mio sguardo al suo disincanto
Che la maschera ?