T’ho dato il mio cuore un bel giorno
e non ha più fatto ritorno
in cambio mi hai dato erbe amare
ed io le ho volute mangiare.
Dei miei occhi hai preso il bagliore
uno specchio per vederti migliore
in cambio mi hai dato il veleno
di un dolce di spine ripieno.
E c'ho creduto come a una preghiera
che un amore è una primavera
ho tremato gelo ed assenzio
nel mare nero del tuo silenzio.
E sono andato dentro al deserto
che rivuole sempre tutto indietro
e sono un’illusione le more sui rami del roveto.
E sono andato dalla grande strozzina
che rivuole sempre tutto indietro
per una notte di vino
pagherò cento giorni d'aceto
per una notte di vino
pagherò cento giorni d'aceto
Ma ogni sera ho comprato una rosa
e l'ho sparsa sul marciapiede
ed ogni petalo a terra
è diventato una mano che chiede
e ad ogni passo d’addio
un’altra spina sotto al mio piede.