Chi ci dirà qualche parola onesta sulla morte?
Peccato che per i marinai affondati non ci siano scatole nere.
La matita si rompe, fa freddo, c’è buio.
Il capitano Kolesnikov1 scrive una lettera per noi.
Siamo rimasti pochi nel fondo freddo;
due paratie sono scoppiate, tre sono ancora in fiamme.
Lo so che non c’è salvezza, ma se credi, aspetta.
Troverai la mia lettera sul tuo petto.
Il "Kursk"2 si è scosso ed è diventato una tomba immobile.
Nell’accomiatarsi ha lacerato le vene arruginite delle funi.
Sopra l’acqua è nuvoloso, ci sono gabbiani e navi...
Sulla terra dorme il sottomarino, ma com’è lontano dalla terra!
Poi, su quello che è successo qui, mentiranno a lungo.
La commissione racconterà com’è difficile morire?
Chi di noi è coetaneo, chi è un eroe, chi è un pazzo?
Il capitano Kolesnikov scrive una lettera per noi.
1. http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/08/10/visualizza_ne...2. https://it.wikipedia.org/wiki/K-141_Kursk