Nella demonizzazione figlia del sentito dire
Dove tutto è controllato, dove tutto è liquido e scompare
Nello spargere benzina sulla rotta dei migranti
E nel bigottismo egualitario che ci sbianca i denti
Oggi niente si ricorda, oggi non c’è ambientazione
Il legame lascia il passo in nome della connessione
Tutto veramente falso, tutto falsamente vero
Il sapere collettivo non prevede il corso del pensiero
Con lo scettro ambientalista, la corna da vegani
La passione per i casi umani ,specie quelli più lontani
Ci si sente un po’ giganti nell’umanità dei nani
Qui nel tunnel dell’orrore e delle indignazioni, allora
Oui, je suis
Il censurato, il martire, l’illuminista, il solidale
Oui, je suis
Il progressista, il visionario, il saggio, il rivoluzionario
Nella scia ricattatoria del consenso popolare
Affondati in un divano come la concordia in riva al mare
Che la lingua dice cose che somigliano al progresso
E la mente poi traduce e non accetta un altro sesso
Con le nostre debolezze travestite da certezze
Con la nostra eterna fame di sorrisi e di carezze
Tutti dentro l’epicentro di un retaggio secolare
Con la pasta asciutta in bocca e con la voglia di gridare
Oui, je suis
Il censurato, il martire, l’illuminista, il solidale
Oui, je suis
Il progressista, il visionario, il saggio, il rivoluzionario
Ed intanto i cellulari, sismografi impazziti
Teorizzano d’amore e di altri folli e misteriosi riti
E corteggiano i tuoi vizi che diventano i tuoi pregi
Ed il quotidiano inferno è la collina dei ciliegi
Un’archiviazione in cifre della vita quotidiana
Dal momento che tu metti il piede fuori dalla tana
Che si muore di dolore anche dentro un condominio
Ma l’immagine virale è il salvataggio del pinguino
Oui, je suis
Il censurato, il martire, l’illuminista, il solidale
Oui, je suis
Il progressista, il visionario, il saggio, il rivoluzionario