Sì, ho conservato l'accento che si ha quando si nasce dalla parte di Marsiglia.
È l'aglio del giardino, l'olio dell'olivo, l'uva
dalla vite.
È il bagolaro dove giocano gli scolari,
Che una cicala rallegra.
Quando il mare di Pagnol, trattenendo le sue onde
Si addormenta mentre sogna
E sogna un marinaio che le dà un anello,
Il mare ha il nostro accento!
Quando il vento di Maestrale spettina i venditrice
Giocando l'onnipotente
E rende il cielo più blu della lavanda,
Il vento ha il nostro accento!
Sì, ho conservato l'accento che si prende quando si nasce dalla parte di Marsiglia.
È la fattoria di mio padre con le sue pareti color miele, con i pomodori rossi,
Sono le tegole del tetto, come un po' di patois
che il sole della sera illumina.
Quando la notte di Daudet ai mulini mette
le vele
Che girano e stridono
E il cielo brulica di milioni di stelle,
Il mare ha il nostro accento!
Quando l'estate di Giono ritorna in transumanza
E il popolo estivo imita ridendo la lingua
della Provenza,
Il mondo ha il nostro accento!
Sì, ho conservato l'accento che si prende quando si nasce
dalla parte di Marsiglia,
È l'accento del campanile, il Natale dei pastori
nella notte delle meraviglie,
È l'orgoglio della Provenza, la gloria di Mistral,
È l'accento di... Mireille!