Io voglio di più
di un'ora di carnevale
e darti di più –
qualcosa da ricordare,
un brivido sotto l'armatura,
sotto la paura
di volare.
Io voglio di più
di rose nel camerino.
Io voglio che tu
mi prendi per quel che sono,
che tremo e che mi emoziono
e incateno
musica e parole
per lasciarti un pieno d'amore.
Io voglio di più
di un cuore di carta da incendiare,
di una facile conquista,
di un sorriso che ha perso la testa.
Di più di un bis che duri tutta la notte,
di una giacca e una gonna sul tappeto,
più di tutto l'amore che posso,
di un'insolazione di sesso.
Molto di più
che farti un autografo sulla pelle,
che non aver niente da perdere
per non aver niente da perdonare.
Io voglio di più
di frasi fatte o cose che si dicono,
delle mani che si tirano indietro,
di colombe della pace di vetro.
Di più di tutte le stelle di un cielo di campagna,
di tutto il grano e tutta la gramigna,
del 2000 che è solo un grosso mattino,
di duemila notti a dormirsi vicino.
Molto di più
di un ragazzo d'oro e un disco di platino,
di un letto fantascientifico
in un rifugio antiatomico.
Io voglio di più
delle tue rose nel camerino.
Io voglio che tu
mi prendi per quel che sono.
Io voglio di più.