Nel fosco fin del secolo morente,
sull'orizzonte cupo e desolato.
Già spunta l'alba minacciosamente
del dì fatato.
Urliam la fame, l'odio ed il dolore
da mille e mille facce inscheletrite.
E urla col suo schianto redentore
la dinamite.
Siam pronti sul selciato d'ogni via,
spettri macabri del momento estremo.
Sul labbro il nome santo d'anarchia.
insorgeremo!
Per le vittime tutte invendicate,
là nel fragor dell'epico rimbombo.
Compenseremo sulle barricate
piombo con piombo.
E noi cadremo in un fulgor di gloria,
schiudendo all'avvenir novella via.
Dal sangue spunterà la nuova storia
dell'anarchia.