E no e no e no,
non è vero
che ho nascosto la mia incoscienza sotto
sotto il grembiule da infermiera.
E no e no e no,
non è vero
che un uomo sul letto del precipizio
pensa alla tua giarrettiera.
Quanti figli senza vestiti,
che non potevo tradire,
e quante mani nella mia mano,
a dirmi di non lasciarli morire.
E no e no e no,
non è facile
lasciarsi chiamare
col nome della sua mamma
da un soldato della tua età.
E sul bianco di questa divisa
il sangue risulta più rosso;
e tu stringevi come si stringe un padre,
come si stringe suo figlio.
E hanno riempito di buchi la luna,
e io ho riempito di garza il cuore.
Mi hai scambiato per la tua donna,
mi hai scambiato per la tua morte.
Padre nostro bombardato,
padre dei padri che ho assistito,
guarda diù,
ascolta tutti i tuoi figli strani
che pregano senza usare le mani:
quelle ci servono qui.
Padre nel fuoco di questa guerra,
come in cielo, così in terra,
dimmi almeno che vivrà.
Con le munizioni di questo rosario
prego e piango e spari, spari, spari.
So che non posso fare distinzioni,
che devo tenere la mia posizione, però…
In questa notte dove si ammazzano in mille,
lasciami innamorare di uno,
lasciami innamorare di lui.
Ha aperto gli occhi e ha fatto un sorriso
e ha anche azzeccato il mio nome.