Lascia che io dimori nell’oscurità;
il suolo sarà dolore,
il tetto disperazione,
per tener lontana da me ogni luce allegra;
le pareti di marmo nero,
che ancora umide piangeranno;
la mia musica, suoni infernali stridenti,
per bandire il sonno amichevole.
Così, sposato ai miei guai
e adagiato nella mia tomba,
lascia che io muoia vivendo,
finché non verrà la morte,
finché non verrà la morte.