Aspetta un attimo a cacciare via il sole
e a lasciarmi da solo con l’ombra;
sul muro la tua croce sembra dondolare
quando accendo il camino.1
La poltrona conosce il mio peso
ma a sfondarla è questa memoria
che è qui col suo fiato da zampogna
per non farmi dormire.
E se guardo questo guanto di pelle
con sotto un pugno fatto di legno,
mi domando se la mano che ho perso
stia ancora sparando.
O forse è stato il tuo regalo
strapparmi via quella mano sciagurata
che pregava per non farsi ammazzare
e sparava sparava sparava
ad altra gente che sparava;
e sparava sparava sparava
ad altra gente che pregava.
Non avevo mai ucciso neanche un fagiano
e ho trattato sempre bene anche le formiche.
Eravamo in tanti caricati su quel treno
come foglie staccate,2
e imparavamo la geografia
contando ogni posto che bruciava,
e la cenere di tutta l’Europa
ce l’ho ancora in bocca.
Per il viaggio di nozze con la morte
c’era capitata Nikolaevka3
e brindavamo col ghiaccio e col fuoco
e la faccia nel fango.
E la sposa vestita di nero
quanta gente ha portato sul suo altare,
e intanto che le davo la mano
girava la faccia lontano
verso quelli che baciava,
e però lasciava il suo anello
a quest’uomo che tornava.4
La tua croce ha sempre tre chiodi,
la mia ovviamente uno in meno,5
ma son qui con la stessa preghiera,
come ogni sera;
te la scrivo col sangue non speso
e una penna nera.6
1. Il reduce sta parlando a Cristo, nella forma di un crocifisso appeso al muro.2. v. la poesia Soldati di Giuseppe Ungaretti, scritta durante la Prima Guerra Mondiale.3. Nikolaevka è un villaggio russo dove nel gennaio 1943 si combatté una battaglia tra l’Asse (Italia, Germania, Ungheria) e l’Unione Sovietica. La battaglia fu positiva per l’Asse solo nel senso che fu evitata una disfatta totale dopo l’accerchiamento russo dei mesi precedenti; circa due terzi degli italiani (40.000 soldati) rimasero uccisi o furono fatti prigionieri.4. Le spose si vestono sempre di bianco.
La sposa nera è invece la morte, che porta al suo altare (sull’altare del sacrificio come nei riti pagani, non l’altare del matrimonio) tutte le vittime della guerra.
La morte ha risparmiato il reduce per un soffio: proprio mentre lo stava per sposare, si è girata a baciare (uccidere) altri soldati.
Però il reduce ha comunque avuto il suo anello nuziale, nel senso che, anche se è tornato dalla guerra, il peso del rimorso lo ha ucciso dentro.5. Gesù fu inchiodato alla croce: un chiodo per ogni mano, e uno per i piedi.
Il reduce è monco, quindi per lui servirebbero solo due chiodi.6. La penna nera richiama anche il simbolo degli alpini (la penna nera sul cappello); gli alpini furono il principale corpo d’armata italiano impiegato nella campagna di Russia nella Seconda Guerra Mondiale.