Assorbito dalla nebbia nelle notti di luglio
Mentre il mare imparava a respirare
Ero stanco di rubare la mia ruota al tempo
E al tempo soltanto un po' di miele
Non mi dire che è vero, non mi dire che è falso
Non mi dire che sognavo il mio sogno
Quando il vino esitò dentro la bocca
E si mischiò col vento nel bicchiere
Dimmi solo se ancora si parla di ieri
Nel caffè in mezzo ai sentieri
Dimmi solo se ancora si parla di donne
Nello spiazzo dei «sempre soli d'autunno»
Canticchiavo perdoni a filo di labbra
Quando un passero cadde dal buio
Non ricordo il colore della mia paura
Quando ho sputato la terra
Arrivava la voce di un urlo infinito
Sulla mia trincea bianca e d'oro
Arrivava la voce di un pianto infinito
Sull'eterna trincea bianca e d'oro
Dimmi solo se ancora si parla di ieri
Nel caffè in mezzo ai sentieri
Dimmi solo se ancora si parla di donne
Nello spiazzo dei «sempre soli d'autunno»
Sotterrato sulla strada, dove tutti brillarono
Sotterrato da mani stupite
Se tu neghi il canto che mi ha accecato
I miei occhi chi mai li ha bevuti?
No, non ridere più forte, non sentirti più bella
Se davvero conosci il mio nome
Capitò sopra il fiume il tuo Dio della croce
Planando su ali di pietra
Dimmi solo se ancora si parla di ieri
Nel caffè in mezzo ai sentieri
Dimmi solo se ancora si parla di donne
Nello spiazzo dei «sempre soli d'autunno»
Un inchino ai proverbi, un inchino alla saggezza
Se è meglio morire da ciechi
Una lettera sola da sola rimane
A voltarsi ad ogni commedia
E il vestito impero, colore di malva
Rimaneva attaccato ai tuoi fianchi
Quando chiusi l'amore dentro un foglio di carta
Continuando a giocare col cane
Dimmi solo se ancora si parla di ieri
Nel caffè in mezzo ai sentieri
Dimmi solo che muoio, che tu non hai capito
Il colore vero dei miei capelli