Bello, col vestito della festa
bello, con la brillantina in testa
bello, con le scarpe di coppale
e l'andata un po' per male
ed in bocca il riso amar...
Le donne treman, quando monto la Gilera;
fremono, aspettando alla balera
muoiono, spasimando nell'attesa
che ad un mio cenno d'intesa
io le stringa nel casquet.
Modestamente! Olé!
Poi mi decido e avanzo tra la folla
e con un fischio invito la più bella
lei mi stramazza sulla spalla, poverina
quell'odor di brillantina
è il profumo dell'amor.
E mentre il tango dolcemente vola
sussurro piano: "bambola il tuo nome!"
Risponde dolce: "Sguazzinelli Argia,
sto qui in fondo alla via
al centoventitré."
Dimenticavo. Olé!
Bello, con la mossa, olé, dell'anca
Bello, mentre turbina la danza
bello con lo sguardo vellutato
ed il labbro corrucciato
e la voluttà nel cor!
La stringo forte in una spastica carezza
e nello spasimo una costola si spezza
ma che m'importa, poiché sono quasi un mito
questo è il minimo tributo
che una donna pagar de'
Sono fatale! Olé
Tace il violino, si tace la chitarra
sazio d'amore la risbatto sulla panca
lei sta piangendo il suo dolore, poverina
l'odor di brillantina
non scorderà mai più.
Mentre la notte tenebrosa impera
risalto al volo sulla mia Gilera
per questa sera ho troppo amato e sono stanco
la notte tutta in bianco
non posso far perché
sono anemico! Olé!