Sei caduto quando ti sei rotto le ali,
Come ogni volta.
Te ne sei fatto un altro paio con rottami
Per riprovarci di nuovo.
Ti arrampichi
Sulle cime più alte
E ti proietti verso il confine del mondo che cerchi.
Hai paura delle altezze,
Tanto da non credere
Potrai mai essere abbastanza.
Perciò, va', Icaro,
Tocca a te,
Voli sempre in altissimo,
Sino a farti bruciare
Le ali.
Non cambierai mai,
Un'eterna vittima,
E di nuovo tra le fiamme.
Perciò, va', Icaro,
Tocca a te,
Non le oltrepasserai mai.
Con la testa fra le nuvole, ti sei
Ancorato i piedi a terra dicendoti
Che è il mondo a trattenerti
Pur tenendo
Il mento alzato
E il petto in fuori,
Come un eterno secondo posto.
Sei fatto per solcare i cieli,
Ma ti sei smascherato da solo
Ed ora non riuscirai mai ad essere abbastanza.
Perciò, va', Icaro,
Tocca a te,
Voli sempre in altissimo,
Sino a farti bruciare
Le ali.
Non cambierai mai,
Un'eterna vittima,
E di nuovo tra le fiamme.
Perciò, va', Icaro,
Tocca a te,
Non le oltrepasserai mai.
Non le oltrepasserai mai,
Non le oltrepasserai mai.
Cadi e ricadi,
Con la testa tra le nuvole e poi di nuovo a terra,
Alla ricerca di un capro espiatorio a cui appoggiarti,
Ti batti il petto per non sentirti debole.
Cadi e ricadi.
Perciò, va', Icaro,
Tocca a te,
Voli sempre in altissimo,
Sino a farti bruciare
Le ali.
Non cambierai mai,
Un'eterna vittima,
E di nuovo tra le fiamme.
Perciò, va', Icaro,
Tocca a te,
Non le oltrepasserai mai.