Dei sogni di un semplice resta
dei libri, una pipa, me stessa
che ho avuto l'onore di amarti
in quella stagione dimessa.
In quella stagione dimessa.
Tesori di un uomo tranquillo:
la macchina nuova in arrivo,
le corse nei campi di grano;
da allora che pane cattivo.
Da allora che pane cattivo.
Mio Dio, come piango stasera
nel prato in cui noi ridevamo
felici del cielo che c'era
e tu scomparivi pian piano.
E tu scomparivi pian piano.
Nessuno sopravvive a sé stesso,
tutto è illusione,
tutto è altrove.
Tu che sorridevi
impegnato a vivere
una vita che non ti ha sorriso mai.
Sei stato un esempio di vita,
mio bene, mia fede, mio onore
dicendo che appena finita,
sarebbe cessato il dolore.
Sarebbe cessato il dolore.
Dei sogni di un semplice resta
la forza che hai avuto nel viso
nel dirmi: «Beato chi muore
e sa a chi lasciare un sorriso.
E sa a chi lasciare un sorriso».