Fu una notte di neve, una notte che intorno ci sono gli elfi e i nani
Una notte che nel porto di Malmöe stridevano forte i gabbiani:
La notte che mio padre ammazzava il maiale, ed eravamo in tanti
Che per la prima volta nella mia vita vidi i commedianti
Avevo dodici anni, un bastone per le oche, nessuna ragazza
Mi sembraron giganti sollevati dal suolo nel fondo della piazza
E come per incanto sparirono le case, sparì tutta la gente
E fu come se al mondo, a parte io e loro, non ci fosse più niente...
Li avrei seguiti allora, li avrei seguiti ovunque, li avrei seguiti in capo al mondo
Ma ero soltanto un bambino e non potevo fare di più
Si persero nel buio, si persero nella notte, nella voce di mia madre
Che mi gridava di tornare indietro e non sarei tornato più
Perché chiudevano il tempo in una scatola d'oro
E non so cosa avrei dato per partire con loro
Li rividi da uomo, che era appena finita la Guerra dei trent'anni
Preparavano il palco, la sera, per la festa di San Giovanni:
E mi prese dal cuore di quand'ero ragazzo la stessa emozione
Come quando ricordi le parole che hai perso... di una canzone
Li avrei seguiti sempre, li avrei seguiti ovunque, in mezzo al cielo e in fondo al mare
Se non avessi avuto un figlio e una donna da amare
Così li vidi partire e li lasciai partire, perché dovevo scegliere
Fra dividere il cuore e fuggire con loro
Che nascondevano il tempo in una sera infinita
A beffare il destino e a inventare la vita
Ora non ho più niente, mi porta in giro il tempo come una foglia morta
Ora che vi rivedo forse per l'ultima volta
Le luci sono spente, la vita è finalmente l'ombra di là, di un sogno
Adesso, questo è il momento di non lasciarvi mai più:
Se sono ancora in tempo, prendetemi per mano
Commedianti, vi prego, portatemi lontano