Nacqui quando si presero il mio nome
Quando il mondo fu invaso dalla malvagità
Quando mi unii a loro
Ma mi sono ribellato e ho combattuto contro di loro
Come tu hai sempre saputo che avrei fatto
Mi sono seduto e ho sognato ai piedi del tuo letto
Mi hai spaccato il cranio e sei entrato nella mia testa
E ne hai estratto le immagini che ho desiderato di dimenticare
E poi mi hai ricucito
E hai strofinato via il sangue dal mio mento
Ora sto seduto sul bordo del tetto
La strada fangosa al di sotto della mia testa gonfia
Cercando di dimenticarti
Di credere che non ci siamo mai incontrati
E il cielo è sfregiato, pieno di nubi putride
Che provengono dalle bocche delle ciminiere che emettono fumo
E non riesco a smettere di tossire
I miei polmoni non ne vogliono sapere di calmarsi
Ma nonostante tutto continuo a sorridere
Mentre il sangue dal mio volto macchia la terra
Un uccello, intrappolato tra i fili
Chiede aiuti che io non posso fornirgli
Non sono così forte
Spero per il meglio ma non cambia niente
Mi dispiace
Ma ho avuto la fortuna di avere degli occhi malandati
Ci sono molte cose che mi sfuggono ma non mi dispiace
Non sono poi così vecchio
Scoprirò molto presto che cosa mi ha spezzato