È stata qui una donna, restata due minuti
Mentito anche sul nome che portava
Ma ha voluto raccontarmi di ogni tessera perduta
Del mosaico che lei ancora chiama vita
E son stato ad ascoltarla tra le lacrime e il sorriso
Sopraffatto dal colore del suo viso
Ma per quanto si sforzasse era inutile perché
Non sapeva chiaramente proprio nulla di sé
Tu stai lì, pensando a me come se fossi Giulio Verne
E prendi lucciole per lanterne
Come se non fosse facile essere me
Come se fosse scomodo essere te
Come ci fosse un sottinteso che non c'è
Ho fatto le valige talmente tante volte
Da davvero non trovare più la strada
Ma una cosa l'ho capita ed è che quando hai troppa sete
Non distingui tra il petrolio e la rugiada
E ho specchiato la mia faccia in specchi bianchi e specchi neri
L'ho specchiata controvoglia o volentieri
Ma per quanto scintillasse era inutile perché
Non diceva chiaramente proprio nulla di me
Tu stai lì, pensando a me come se fossi Giulio Verne
E prendi lucciole per lanterne
Come se non fosse facile essere me
Come se fosse scomodo essere te
Come ci fosse un sottinteso che non c'è
Hai capito come si fa
Solo meccanica
Pensi di volare a metà
Piuttosto non comincio
E dimmi, mi hai portato fin qua
Soltanto per confondermi
Sembrava chiaro che noi
Avremmo avuto tempo
Mentre stai fissandomi come fossi un contrattempo
Tu sei lì, pensando a me come se fossi Giulio Verne
E prendi lucciole per lanterne
Come se non fosse facile essere me
Come se fosse scomodo essere te
Come ci fosse un sottinteso che non c'è
Tu sei lì, pensando a me come se fossi Giulio Verne
E prendi lucciole per lanterne
Come se non fosse facile essere me
Come se fosse scomodo essere te
Come ci fosse un sottinteso che non c'è