Giovanni telegrafista e nulla più
Stazioncina povera, c'erano più alberi e uccelli che persone
Ma lui aveva il cuore urgente e anche senza nessuna promozione
Battendo, battendo un tasto solo
Ellittico, da buon telegrafista
Tagliando fiori, preposizioni
Per accorciar parole, per essere più breve
Delle necessità, nelle necessità
Conobbe Alba, un Alba poco alba
Per niente mattiniera, anzi mulatta
Che fuggì via un giorno, l'unico in cui fu mattutina
Per andare abitare città grande, piena luci e gioielli
Storia viva, urgente
Oh, inutilità alfabeto morse
In mano a Giovanni telegrafista
Cercare, cercare Alba ogni luogo provvisto telegrafo
Ah, quando invecchia cum est morosa urgenza
Giovanni telegrafista e nulla più... è urgente
Per le sue mani passò mondo, mondo che lo rese urgente
Rapido, crittografico, cifrato
Passò prezzo caffè, passò matrimonio Edoardo VIII
Oggi duca di Windsor
Passarono cavallette Cina
Passò sensazione bomba volante
Ma soprattutto passò notizia matrimonio Alba con altro
Giovanni telegrafista, quello dal cuore urgente
Non disse parola, solo tre rondini nere
Senza la minima intenzione simbolica
Si posarono sul singhiozzo telegrafico:
«Alba, è urgente...»