Alla guida della sua 500,
Raffaella tornava da una festa,
saranno state le quattro.
Giunta al casello, si sporse per pagare
e... pazzesco ma vero, il casellante era Gesù!
Oh Gesù, uno di noi,
Lui pensa come noi.
Oh Gesù, uno di noi.
E parla come noi.
“Sai, io non sono mai stata praticante
ma in te ci ho sempre creduto
e sono proprio felice
d’averti incontrato stanotte.
Ho un sacco di domande da farti.
Allora... cominciamo da questa:
qual è lo scopo della nostra esistenza terrena?
Ti prego, rispondimi. Rispondimi.”
Oh Gesù, uno di noi,
Lui pensa come noi.
Oh Gesù, uno di noi.
E parla come noi.
“Guarda, cara, non si arriva alla fine del mese...
Io non sono razzista.
Ma, se mia figlia sposasse un negro,
m’incazzerei”.
“Scusa Gesù, ma che c’entra con quello che ho chiesto?
E poi da quando hai una figlia?”
“Eh no, non fare la furba! Questa è un’altra domanda.
Se vuoi che risponda, dammi altri soldi, dammi altri soldi”.
Oh Gesù, uno di noi,
Lui pensa come noi.
Oh Gesù, uno di noi.
E parla come noi.
Fu a questo punto che Raffaella
rimise in moto e se ne andò.
Guidava e pensava a quanto
era cambiato Gesù:
“Una volta era buono,
disinteressato, intelligente,
sapeva tutte le risposte.
Cosa l’avrà cambiato?
L’inquinamento?
Il passaggio di un meteorite? Boh!”