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Gente spaesata lyrics
Gente spaesata lyrics
turnover time:2024-09-17 15:31:26
Gente spaesata lyrics

Troppo mare. Ne abbiamo veduto abbastanza di mare.

Alla sera, che l’acqua si stende slavata

e sfumata nel nulla, l’amico la fissa

e io fisso l’amico e non parla nessuno.

Nottetempo finiamo a rinchiuderci in fondo a una tampa,

isolati nel fumo, e beviamo. L’amico ha i suoi sogni

(sono un poco monotoni i sogni allo scroscio del mare)

dove l’acqua non è che lo specchio, tra un’isola e l’altra,

di colline, screziate di fiori selvaggi e cascate.

Il suo vino è cosí. Si contempla, guardando il bicchiere,

a innalzare colline di verde sul piano del mare.

Le colline mi vanno, e lo lascio parlare del mare

perché è un’acqua ben chiara, che mostra persino le pietre.

Vedo solo colline e mi riempiono il cielo e la terra

con le linee sicure dei fianchi, lontane o vicine.

Solamente, le mie sono scabre, e striate di vigne

faticose sul suolo bruciato. L’amico le accetta

e le vuole vestire di fiori e di frutti selvaggi

per scoprirvi ridendo ragazze piú nude dei frutti.

Non occorre: ai miei sogni piú scabri non manca un sorriso.

Se domani sul presto saremo in cammino

verso quelle colline, potremo incontrar per le vigne

qualche scura ragazza, annerita di sole,

e, attaccando discorso, mangiarle un po’ d’uva.

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