Certo, non c’è la Senna,
non c’è il Bois de Vincennes1
ma è bello lo stesso
a Gottinga, a Gottinga.2
Niente banchine né canzoncine
lamentose e coinvolgenti,
ma il fiore dell’amore ci nasce comunque
a Gottinga, a Gottinga.
Credo che conoscano meglio di noi
la storia dei nostri re di Francia
Hermann, Peter, Helga e Hans,
a Gottinga.
E che nessuno si offenda,
ma i racconti della nostra infanzia
iniziano con «C’era una volta»
a Gottinga.
Certo, noi abbiamo la Senna
e anche il nostro Bois de Vincennes,
ma, mio Dio, quanto son belle le rose
a Gottinga.
Noi, noi abbiamo i nostri mattini lividi
e l’anima grigia di Verlaine,
da loro c’è la stessa malinconia,
a Gottinga.
Quando non hanno niente da dire
restano lì a sorriderci
ma noi li capiamo lo stesso,
i bambini biondi di Gottinga.
E pazienza se qualcuno se ne stupisce,
e gli altri mi perdonino,
ma i bambini son gli stessi,
a Parigi o a Gottinga.
Oh, che non torni mai più
il tempo del sangue e dell’odio
perché ci sono persone che amo
a Gottinga, a Gottinga.
E quando suonerà l’allarme,
se dovessimo riprendere le armi,
il mio cuore verserà una lacrima
per Gottinga, per Gottinga.
Ma è bello lo stesso
a Gottinga, a Gottinga.
E quando suonerà l’allarme,
se dovessimo riprendere le armi,
il mio cuore verserà una lacrima
per Gottinga, per Gottinga.
1. Parco nei dintorni di Parigi.2. Göttingen, città tedesca nella Bassa Sassonia.