No, non è un assassino
Anche se sta sulla scena
Accecato dai fari
E ci racconta di due sicari
Sbucati dal nulla
Con una promessa
Di affari cinesi
E cure per donne
Affette da sogni
Da realizzare
Quest’uomo ci stende
Con un microfono
Son tutte balle
Ma che ci importa?
Lui è Gesù
Che bussa alla porta
Lei gli apre
E lui non l’ammazza
Ha già deciso
Di farle la grazia
Lei, in ginocchio
Commossa, ringrazia...
Adesso il palco
Che non esiste
È preda di quattro folli apprendiste
Che muovono i fianchi come africane
Latrando bestemmie con voce strozzata da ragazzina
Un grasso assessore davvero stizzito gli stacca la spina:
“Io quello lo ammazzo
E se lo racconto
Di certo al bar
Mi faranno uno sconto”
Ok, lascio stare
E da lontano saluto mia moglie
Che è al nono mese ma sta ballando senza problemi
E mangia le foglie di cocaina
Per la bambina
Che se nasce stanotte
Io la chiamo Martina
Che sa di cantante
Che sa di cantante