Vengo scalza dai confini dell'infanzia
Chè la mia infanzia non è ancora morta.
Dietro la mia infanzia, ancora distante,
Bambino Dio, Gesù della mia infanzia,
Tutto quel che ho, e non ho niente, è tuo.
Vengo dalla strana notte dei poeti,
Notte in cui il mondo non mi ha mai compreso
Vedi, ho le mani vuote dei poeti,
Bambino Dio, amico dei poeti,
Tutto quel che ho, e non ho niente, è tuo.
Mi ferì un dardo, insanguinai le strade
Dove il demonio invano mi apparì,
Perchè le stelle erano tutte tue,
Bambino fratello di chi vaga per le strade,
Tutto quel che ho, e non ho niente, è tuo.
Chi ti ignora, ignora coloro che sono tristi,
O mio fratello Gesù, triste come me
O mio fratello, bambino dagli occhi tristi,
Non ho più niente oltre agli occhi tristi.
Ma quel che ho, e non ho niente, è tuo.